Finanza

Impennata dei tassi d’interesse: in 60giorni il 10 anni è raddoppiato. Perdite sui BTP

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I tassi italiani riprendono a salire. C’è di nuovo tensione sui rendimenti dei titoli di stato? C’è fibrillazione negli spostamenti dello spread? Preoccupa l’inflazione in salita? Preoccupa il consistente aumento del debito pubblico italiano stimato a 2.700 miliardi di euro per giugno 2021? Forti le oscillazioni in perdita sui valori dei titoli di stato.

In soli due mesi il tasso del BTP decennale italiano è praticamente raddoppiato passando da un valore che il 25 marzo scorso era di 0,569%, ad un valore, nel momento in cui sto scrivendo queste righe, di 1,119%.

Preoccupati i detentori di BTP. Con questo rialzo che supera il mezzo punto percentuale, chi avesse comperato un BTP decennale due mesi fa starebbe perdendo oltre il 4% sul valore del titolo stesso, mentre il sottoscrittore di un BTP di maggior durata come il 50 anni avrebbe una perdita potenziale che supera il 13%

 

 

A guardare il grafico, la salita dell’ultimo periodo è praticamente costante e più che di una salita si tratta di una vera e propria scalata. Se prendiamo l’ultimo mese a disposizione è facile rendersi conto di quanto l’impennata dei tassi sia notevole, lo si vede molto bene anche visivamente. Parallelamente c’è stato anche un rialzo dello spread, meno forte rispetto a quello dei tassi di interesse ma dai minimi dell’insediamento del nuovo governo che era intorno ai 93  punti siamo oggi a 121.

 

Ma quali sono le motivazione di questa tensione sui tassi? E il rialzo sta accomunando tutti i Paesi o l’Italia fa letteratura a se stante?

I dati ci dicono che c’è un rialzo congiunturale un po’ dappertutto nel Mondo un rialzo legato ad una ripresa dell’inflazione che potrebbe condizionare non poco le scelte delle banche centrali nei prossimi mesi. E l’Italia, senza l’aiuto della BCE, senza le coperture europee avrebbe rischi eccessivi legati alla consistenza del Debito. 

Ma come scrivevo in quest’articolo di circa un mese fa, l’Italia potrebbe pagare la ripresa più di chiunque altro, avendo necessità di avere le ricoperture sui titoli di Stato da parte della BCE.

 

L’Europa sarà messa in crisi dalla ripresa?

La ripresa.

L’aumento delle persone vaccinate, l’arrivo della buona stagione, ma soprattutto il dato sempre più in discesa dei numeri legati ai contagi ed all’uso delle strutture sanitarie sta cambiando l’orientamento e le aspettative dei mercati finanziari.

 

La fiducia dei consumatori globali raggiunge livelli record 

 

Insomma, c’è davvero il rischio che il tanto atteso ritorno alla normalità possa rappresentare un riaccendersi dei fari sul “Problema Italiano”.

Ma credo ci sia dell’altro.

L’altro è determinato dalla possibile candidatura di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica. Ipotesi che, nel nostro piccolo, avevamo considerato plausibile già oltre 8 mesi fa.

 

Mario Draghi. Le dichiarazioni di ieri lo candidano alla politica?

 

Una carica che, pur prestigiosa per l’uomo, toglierebbe dall’agone operativo proprio colui che ha ridato fiducia al rapporto tra il nostro paese, l’Europa, ed i mercati finanziari. Questi ultimi, come spesso succede, anticipano la loro preoccupazione: evidentemente le prossime elezioni e la ricerca del sostituto di Draghi possono rappresentare un elemento di forte instabilità in un paese che non se lo può permettere perché troppo indebitato.

 

Leopoldo Gasbarro

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