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Il credito al consumo continua la sua crescita

L’analisi First-Cisl: volumi a 170 miliardi (+5,3%) ma tassi in aumento

Bce © claudiodivizia tramite Canva.com

Nel corso del 2024, il credito al consumo in Italia ha registrato una crescita significativa, raggiungendo un volume complessivo di prestiti erogati vicino ai 170 miliardi di euro. Secondo l’analisi della Fondazione Fiba di First Cisl, si tratta di un incremento del 5,3% rispetto all’anno precedente.

Taeg: l’Italia sopra la media europea

Il tasso annuo effettivo globale (Taeg) in Italia ha superato il 10%, posizionandosi ben al di sopra della media dell’area euro e dei principali Paesi europei.
A febbraio 2025, il Taeg applicato alle nuove operazioni di credito al consumo ha toccato il 10,45%, contro l’8,38% della media eurozona, il 6,73% della Francia e l’8,34% della Germania.

Il credito al consumo rappresenta una quota sempre più rilevante del totale dei prestiti in Italia, arrivando al 18,7% (dato annuale) e al 18,9% a febbraio 2025. Si tratta di un valore nettamente superiore alla media europea dell’11,1%, nonché a quella tedesca (9,5%) e francese (12,7%).

Tra le regioni con l’incremento più marcato nel quarto trimestre del 2024 si distinguono:

  • Emilia-Romagna: +2,01%
  • Toscana: +1,97%
  • Lombardia: +1,86%

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Tassi dei mutui in aumento

Anche i mutui non sono esenti da rialzi. Il Taeg medio è salito dal 3,5% al 3,58% a febbraio 2025, interrompendo la precedente tendenza al ribasso dei tassi d’interesse. Dall’analisi emerge inoltre che in Italia la rischiosità del credito, rappresentata dal tasso di deterioramento dei prestiti alle famiglie calcolato in relazione al numero degli affidati, non solo è rimasta su livelli contenuti ma è calata costantemente nel corso del 2024 (da 0,262% a 0,222%). Guardando ai dati su base regionale, le difficoltà maggiori si registrano al Sud, con il picco in Sicilia (0,352%), seguita da Campania (0,349%) e Calabria (0,328%).

Cessione del quinto in crescita

La cessione del quinto dello stipendio continua a crescere, con un volume che ha superato i 18 miliardi di euro, raddoppiando rispetto al 2011.
Questo strumento, spesso utilizzato da famiglie in difficoltà, solleva interrogativi sull’effettiva sostenibilità del debito per una fascia sempre più ampia di consumatori.

Enrico Foscarini, 7 aprile 2025

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