Relazione

Scopri se soffri di burnout

Il “burnout”, cioè la denominazione inglese del vecchio “esaurimento nervoso” italiano, sta rapidamente diventando un’epidemia globale. 

Esso è l’esito anomalo di un processo di stress che interessa in varia misura operatori e professionisti impegnati in attività che implicano relazioni interpersonali. 

Secondo le ultime statistiche, il 50% dei lavoratori statunitensi soffre attualmente di burnout.

A seguito di queste evidenze è entrato ufficialmente (2019) nella lista dell’International Classification of Diseases (Icd) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il manuale che l’OMS dà ai medici per diagnosticare le malattie. Il burnout però non è riconosciuto come vera e propria malattia ma come uno dei fattori che portano al contatto con i servizi sanitari. 

Esso si accompagna spesso a un deterioramento del benessere fisico, a sintomi come l’insonnia e la depressione. I disagi si avvertono dapprima nel campo professionale, ma poi vengono con facilità trasportati sul piano personale: l’abuso di alcol, di sostanze psicoattive eil rischio di suicidio sono elevati nei soggetti affetti da burnout.


Quali sono le cause più frequenti di burnout, inteso come disadattamento della persona?

  • Sovraccarico di lavoro: la persona percepisce un carico di lavoro eccessivo o, quando, anche in presenza di un carico ragionevole, il tipo di lavoro non è adatto a lei.
  • Senso di impotenza e mancanza di controllo: la persona non ritiene che ciò che fa riesca a influire sull’esito di un determinato evento.
  • Assenza di equità: la persona ritiene di ricevere un riconoscimento inadeguato per il lavoro svolto e di non essere trattata con equità ad esempio, nell’assegnazione dei carichi di lavoro, nella retribuzione o nell’attribuzione di avanzamenti di carriera.
  • Valori contrastanti: la persona non condivide i valori che l’organizzazione trasmette oppure quando i valori non trovano corrispondenza nelle scelte operate dalla stessa. 


Quali sono gli effetti più frequenti del burnout?

Gli effetti negativi sono sia:

  • a livello individuale (verso sé stessi, il lavoro e la vita) 
  • che a livello organizzativo (aumento dell’assenteismo e del turnover, calo della performance, delle prestazioni e della soddisfazione lavorativa). 

Il problema di fondo però è che, non avendo familiarità con le caratteristiche della sindrome di burnout, le persone ne leggono gli effetti come una manifestazione di un loro fallimento personale, con la conseguenza che mentre il burnout colpisce il 50% o più delle persone, poche chiedono aiuto.  

Quando si sentono sopraffatte e disconnesse dal lavoro, le persone fanno fatica ad accettare tali effetti come qualcosa di diverso dal loro personale fallimento. 

Si rinforza allora un biasimo intorno al burnout, per cui le persone credono che i suoi effetti derivino da una mancanza di sforzo personale invece di essere loro stessi vittime di una sindrome pericolosa.

ALERT!

Se in queste brevi informazioni che vi ho fornito avete riconosciuto alcuni dei problemi di cui soffrite, è opportuno che prendiate in considerazione un approfondimento della vostra situazione per decidere se è il caso di rivolgervi a un professionista per una eventuale consulenza e cura.

Ma prima di farlo, vi suggerisco di fare un test breve di “psicologia sociale” compilando il questionario che segue (da POTTER – Psicologia Sociale e di Gruppo).


TEST – RICONOSCI IL TUO PROBLEMA

Leggi un’affermazione alla volta e assegnale subito il punteggio. Alla fine somma i punteggi di tutte le affermazioni.

ISTRUZIONI: 1 – raramente; 2 – qualche volta; 3 – non saprei;  4- spesso; 5- continuamente

  1. Mi sento stanco anche dopo una buona dormita. 
  2. Sono insoddisfatto del mio lavoro. 
  3. Mi intristisco senza ragioni apparenti. 
  4. Ho vuoti di memoria.
  5. Sono irritabile e brusco.
  6. Evito i contatti con gli altri sul lavoro e nel privato.
  7. Dormo con fatica (per preoccupazioni di lavoro).
  8. Mi ammalo più del solito.
  9. Il mio atteggiamento verso il lavoro è “chi se ne frega”.
  10. Entro in conflitto con gli altri.
  11. La mia performance lavorativa è sotto la norma.
  12. Prendo farmaci per stare meglio.
  13. Comunicare con gli altri è una fatica.
  14. Non riesco a concentrarmi sul lavoro come una volta.
  15. Il lavoro mi annoia.
  16. Lavoro molto ma produco poco.
  17. Mi sento frustrato sul lavoro.
  18. Vado al lavoro controvoglia.
  19. Le attività sociali mi sfiniscono.
  20. Il sesso “non vale la pena”.
  21. Quando non lavoro grado la TV.
  22. Non mi aspetto molto dal lavoro.
  23. Penso al lavoro durante le ore libere.
  24. I miei sentimenti circa il lavoro interferiscono nella mia vita privata.
  25. Il mio lavoro mi sembra inutile, senza scopo.

ESITO DEL TEST

Da 25 a 50                Va tutto bene

Da 51 a 75                 Meglio prendere qualche misura preventiva

Da 76 a 100              Sei candidato al burnout

Da 101 a 125             Chiedi aiuto.

PERCHÉ DEVI CHIEDERE AIUTO? 

La risposta viene da Seneca

“Mutano i cieli sotto i quali ti trovi, ma non la tua situazione interiore, perché sono con te le cose da cui cerchi di fuggire.”

Edoardo Lombardi, 12 dicembre 2021

 

 

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