Risparmi e investimenti

Allacciate le cinture di sicurezza

Allacciate le cinture di sicurezza

Il 31 Ottobre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale del Risparmio, istituita dall’economista italiano Maffeo Pantaleoni nel lontano 1924.

Gli italiani in effetti sono sempre stati dei grandi risparmiatori anche se non hanno mai avuto la capacità di fare il passaggio alla categoria degli investitori.

Soprattutto negli ultimi cinquanta anni si è cercato – anche e forse proprio per necessità – di veicolare risparmio degli italiani verso i titoli di stato piuttosto che verso i mercati finanziari; il fabbisogno via via sempre più alto del debito pubblico ha di fatto monopolizzato la domanda di impiego dei capitali ricompensandola con rendimenti elevati e, in un dato momento storico (non più oggi), di fatto senza rischio.

Questo ha portato, a parte altri effetti, ad una disabitudine e repulsione verso forme di investimento caratterizzate da maggiori oscillazioni e rendimenti non garantiti ma potenzialmente molto più interessanti.

Nel momento in cui però, dopo 30/40 anni di cuccagna (rendimento senza rischio), si è arrivati ad avere tassi negativi sui titoli di stato fino a 4 anni, si deve passare ad altri tipi di strumenti (leggi obbligazioni corporate Investment Grade o High Yield, obbligazioni internazionali, azioni) “la paura fa 90” come si suol dire.

Allacciate le cinture di sicurezza

 

In un interessante articolo pubblicato sulla sua pagina web dal giornalista e scrittore di economia e finanza Leopoldo Gasbarro si parla della differenza tra Volatilità e Rischio prendendo ad esempio un viaggio aereo da Roma a New York (ecco il link:https://www.leopoldogasbarro.it/2020/10/24/volatilita-e-rischio-voglio-raccontarvi-una-storia/

Prendo lo spunto da questo articolo per ricordare che se devo andare in ufficio partendo da casa mia il mezzo più pratico è sicuramente la metropolitana che, salvo situazioni impreviste, mi conduce a destinazione velocemente e senza scossoni; se però voglio andare a New York devo necessariamente prendere l’aereo, che è il mezzo ideale per raggiungere le destinazioni più lontane, ma che inevitabilmente – durante il volo – mi sottoporrà talvolta a perturbazioni e vuoti d’aria.

New York è l’obiettivo di investimento di lungo periodo: può essere l’accantonamento per la pensione, per l’Università dei figli, per l’acquisto futuro di una casa, per accantonare genericamente le risorse per la terza età, cioè per tutte quelle destinazioni che non sono di breve periodo (esigenze di liquidità o di breve termine); ma non posso pensare di raggiungere New York in metro e neppure di fare 9 ore di aereo senza incontrare perturbazioni.

Se non sono disposto a tollerare i vuoti d’aria che sicuramente incontrerò il Ponte di Brooklin o l’Empire State Building continuerò a vederli in fotografia…

Come dice @CharlieBilello la volatilità è il prezzo del biglietto https://compoundadvisors.com/2020/the-price-of-admission

Non posso avere questo (+215% circa dall’Ottobre 2007, quindi entrando prima del crollo dovuto ai mutui subprime e al crack Lehman Brothers).

Allacciate le cinture di sicurezza

Se non sono disposto ad accettare questo (discese del mercato maggiori del 5% dai precedenti massimi, i cosiddetti Drawdowns).

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