Risparmi e investimenti

I cinque trigger point del risparmio delle famiglie

I cinque trigger point del risparmio delle famiglie
Tra task force e Stati generali c’è d’aver paura anche solo ad esprimere una modesta opinione sulla salute dell’economia. Meno male che ci viene in aiuto la gente normale la quale, da buon medico di se stessa, ogni giorno controlla e suggerisce, dandoci lo spunto per analizzare 5 trigger point dei propri risparmi, cioè dove fanno più male. E sono bei dolori.
 
1) Cara banca, sei proprio cara.
Sembrerebbe un assurdo, ma con le banche sempre più online, le attività ridotte allo sportello anche dopo il lockdown, gli appuntamenti obbligatori per qualsiasi pratica (anche per farsi cambiare delle banconote),  i costi per le famiglie non sono affatto diminuiti. Ma come? Meno impegno verso i clienti e le spese per i correntisti non ridotti?
 
2) Il credit score dei desideri
O cara famiglia che da una vita onori i tuoi impegni, hai pagato regolarmente le rate del mutuo della casa, dell’auto e così via, ti stupisci ancora perché quando chiedi un prestito i tassi sono quelli di mercato e non inferiori per te nonostante sia un ottimo pagatore. Poi non arrabbiarti anche se chiedi un finanziamento “cessione quinto dello stipendio o delle pensione”, quindi super garantito per chi lo concede. Il tuo bel robusto taeg lo dovrai pagare comunque.
 
3) Più risparmi più ti “prelevo”
L’implacabile estratto conto della banca non mente alla voce “imposta di bollo”, quella minipatrimoniale che si abbatte con lo 0,20%  su titoli, obbligazioni ecc. calcolati non sul presso di acquisto, ma su quello di mercato. E con cifra fissa sui conti correnti con giacenza media di 5mila euro. Norma prevista dal Salva Italia del Governo Monti che, sinceramente, cozzerebbe contro il Rilancio Italia di questi mesi. Se servono soldi alla famiglie per rilanciare i consumi è un po’ strano toglierli dai risparmi. O no?
 
4) Vigileremo sui prezzi (forse)
Molti generi, soprattutto alimentari, ma anche i servizi alla persona, sono aumentati in questi mesi di pandemia. Se ne sono accorte molto bene le famiglie controllando il carrello della spesa e poi lo scontrino. L’inflazione però è bassa, ma è corretto perché il paniere Istat, non per colpa dell’Istituto di statistica, non è mai stato così non omogeneo con i consumi degli italiani tra lockdown e difficile ritorno alla normalità.
 
5) Con i bonus vado in vacanza in bicicletta o in monopattino 
Mai contenti, eh? Eppure sono stati stanziati (non tanti) fondi per l’acquisto di biciclette e dei tanto amati e mai sufficientemente lodati monopattini in grado di far dimenticare l’enorme, vecchissimo parco auto super inquinante che abbiamo. Ma su col morale, c’è il bonus vacanze, 500 euro per famiglie con tre componenti e Isee sotto i 40mila euro, bonus che l’per l’80% dovranno anticipare come sconto i “felicissimi” albergatori e per il 20% le famiglie. Poi si metterà in credito di imposta.
Come dite? I trigger point fanno tutti male?
Niente paura, passiamo tutto a una bella commissione che esamini con scrupolo ogni dettaglio. Sempre che ci sia accordo sulla composizione della medesima.
 
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