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Galli della Loggia, che “ovvove” le periferie - Seconda parte

O, come par di capire nello specifico trattato da Galli della Loggia, nelle mascherine paranoiche, nei deliranti diktat di bagnini e pizzaioli che ti aggrediscono se solo ti cali la mascherina per non soffocare, nei fobici che sbarcano in spiaggia come palombari e già che ci sono disinfettano lettino, ombrellone e pure i guanti e il cane? Quali sarebbero i doveri civici, ingoiare quest’altra proroga di poteri speciali, di stato di emergenza, quest’altro passettino verso una dittatura morbida, ma neanche tanto? E se fosse proprio questa percettibile deriva a rinfocolare le incazzature di quelli delle banlieu?

Un conto, caro professore, è il teppismo degradato, un altro è l’obbedienza fanatica e rabbiosa ad ogni pretesa di questo sempre meno raccomandabile governo. Poi magari si scopre che il figlio già stonato di un regista progressista e di sinistra, che ha falciato due ragazzine per dinamiche ancora in corso di accertamento, stravolto dal senso di colpa, in pieno lockdown si lanci in una festa domestica talmente casinista da richiedere i carabinieri che lo trovano con altri compagnoni, tra cui quello che stava con lui al momento dell’incidente mortale. E questa è tutta roba da meglio gioventù del centro che più centro non si può. Caro professore Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare Della Loggia, si può dare di più. “Caposervizio: ri-ri-riscrivo?”. “Ri-ri-riscrivi, contessa: ma un po’ più a sinistra!”.

Max Del Papa, 30 luglio 2020

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