Esteri

“Gli avevo detto di non andare”. Il retroscena sul disastro Zelensky-Trump

Il presidente ucraino strapazzato alla Casa Bianca. Lui prova a rimediare, ma Marco Rubio insiste: “Deve chiederci scusa”

C’è un dettaglio che occorre considerare dopo il disastroso incontro tra Zelensky e Trump nello studio ovale, dove il presidente Usa e il vicepresidente J.D. Vance hanno letteralmente strapazzato il leader ucraino.

A riferirlo sono i media americani. Ed è probabile che non vadano molto lontano dalla realtà, visto quanto successo. Le indiscrezioni nelle ultime ore si sono moltiplicate. Dopo la voce sulla presunta intenzione di Trump di annullare il summit con Zelensky, decisione poi scartata grazie al pressing di Macron, secondo la Cnn l’inviato del presidente degli Stati Uniti, per la Russia e l’Ucraina, Keith Kellogg, avrebbe sconsigliato al presidente ucraino di incontrare Trump nello Studio Ovale perché pensava che “il rapporto dovesse essere rafforzato”.

A spingere per l’incontro nello Studio Ovale sarebbe stato proprio il team del leader di Kiev: “Kellogg e Zelensky avevano concordato un accordo con un punto ancora da definire. Zelensky ha interpretato la cosa nel modo più sbagliato possibile. Si è presentato nello Studio Ovale comportandosi da duro. Non ha funzionato bene. Tutti nella stanza si sono sentiti insultati”.

Come si può evincere dal video (guarda qui), il dibattito non è mai davvero decollato in toni cordiali. Dopo che Donald Trump ha schierato l’America “dalla parte del mondo”, quindi sia con l’Ucraina che con Putin, accusando di fatto Zelensky di odiare troppo il presidente russo e di non volere davvero la pace, il presidente ucraino non si è trattenuto. E ha ricordato all’amministrazione Usa che dal 2017 al 2022, durante la prima presidenza Trump, la Crimea era già stata invasa e che soldati e civili morivano quotidianamente lungo la linea di contatto. Da lì, J.D. Vance ha aperto la sagra dello scontro aperto in mondovisione: ha accusato Zelensky di essere poco rispettoso e di tante altre cose, uscita che ha irritato il presidente ucraino e scatenato Donald Trump, non certo il campione di diplomazia.

Cacciato di fatto dalla Casa Bianca per ordine di Trump, e accompagnato alla porta dal Segretario di Stato Marco Rubio, Zelensky ha comunque ringraziato “il popolo americano” e il presidente Usa per quello che gli Stati Uniti stanno facendo per l’Ucraina. Per averli “aiutati a sopravvivere”. Difficile però nascondere sotto il tappeto quanto successo. I leader europei si sono schierati al suo fianco. Mosca ha gioito per la figuraccia rimediata dal “porco” Zelensky. E ora il mondo si domanda: e adesso cosa succederà?

Dopo lo scontro, Zelensky si è presentato negli studi di Fox News (emittente repubblicana) per cercare di ricucire lo strappo. Il presidente ucraino è convinto che “il rapporto con Trump può essere salvato” perché la relazione tra i Paesi è “storica”, anche se è convinto di “non dovere nessuna scusa” al presidente Usa. “Lo ringrazio per l’invito e lo rispetto”, ha aggiunto sottolineando che “certe conversazioni non andrebbero fatte di fronte ai media, con tutto il rispetto per la democrazia e la stampa libera”. Tuttavia Zelensky sa bene che sarebbe “difficile” per l’Ucraina resistere a Mosca senza il sostegno americano. “Ecco perché sono qui. Ecco perché parliamo dei futuri negoziati”, ha detto il leader ucraino. Il quale però non intende firmare un cessate il fuoco solo per averne uno perché “io voglio la pace, giusta e duratura”. Mentre sulle sue possibili dimissioni, ha risposto gelido: “Solo gli ucraini possono decidere se io debba fare un passo indietro o no. Gli americani scelgono il presidente, gli ucraini scelgono il loro. Funziona così”.

Vedremo se le interviste di Zelensky basteranno a rimediare al patatrac. Il segretario di Stato, Marco Rubio, è tornato a chiedere al presidente ucraino di “scusarsi per aver sprecato il nostro tempo in un incontro finito in questo modo”. Dal canto suo, invece, Trump insiste nel non voler parlare di “garanzie di sicurezza” per Kiev prima che venga firmato un accordo di pace. “Non importa chi guiderà l’Ucraina, purché questa persona sia pronta a risolvere pacificamente il conflitto con la Russia”, ha detto presidente degli Stati Uniti. “Forse Zelensky può fare la pace. Forse non può. Ma ho bisogno di qualcuno che possa risolvere il problema pacificamente. Lui dovrebbe solo dire che vuole la pace. Invece se ne esce e non dice altro che cose negative su Putin. Non ho bisogno che questa guerra continui”.