Salute

Green pass globale dell’Oms: l’Italia si tira fuori

Il governo mantiene la promessa: ricordava troppo gli eccessi orwelliani della stagione della pandemia

schillaci green pass © tramite Canva.com

Toh: il governo mantiene le promesse. A inizio marzo, Orazio Schillaci, ministro della Salute, aveva dato la sua parola: l’Italia non aderirà al green pass globale dell’Oms.

Lo scopo dichiarato del progetto era di far fronte a eventuali emergenze sanitarie, nonché per agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla rete globale di certificazione sanitaria digitale.

Un’idea che agli italiani ricordava troppo gli eccessi orwelliani della stagione del Qr code per controllare l’avvenuta vaccinazione e guadagnarsi il diritto di salire sui mezzi pubblici o entrare nei ristoranti.

Nonostante il pressing del leader dell’Oms Europa, Hans Kluge, che ha invitato Roma a fare ulteriori riflessioni, l’esecutivo ieri ha presentato un emendamento all’articolo 43 del decreto Pnrr, che di fatto cancella ogni riferimento al green pass Oms.

Restano aperti i negoziati sul nuovo e contestato Trattato pandemico (accusato, in combinazione con il Regolamento sanitario internazionale, di portare a una restrizione della sovranità degli Stati in materia di gestione delle emergenze sanitarie), ma anche su questo Schillaci ha assicurato che l’Italia guarderà al proprio interesse nazionale. Una bella novità. Quanto al green pass, forse la sua stagione è davvero finita per sempre.

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