La firma dell’accordo tra Stati Uniti e Ucraina sulle terre rare, corredato da un fondo per la ricostruzione, sintetizza bene l’esito geopolitico della guerra: tutti hanno perso, tranne gli Stati Uniti.
La Russia ha dato avvio alle ostilità nel 2022 con l’intento dichiarato di evitare un’ulteriore espansione della NATO ai propri confini. L’epilogo, per ora, è l’opposto dell’obiettivo: la NATO si è allargata, con Finlandia e Svezia ora parte dell’Alleanza, e l’Ucraina si avvia a diventare non solo un partner stabile degli Stati Uniti, ma anche un loro terminale strategico, economico e industriale. Mosca non avrà più soltanto la NATO ai confini: avrà gli USA direttamente insediati in pianta stabile nel suo vicino più delicato.
Per l’Ucraina, la guerra ha comportato perdite umane ed economiche devastanti e non potrà comunque entrare nella NATO. Il Paese è uscito profondamente segnato: migliaia di civili e militari uccisi, infrastrutture distrutte, un’economia da ricostruire da zero. La firma del patto, lungi dall’essere un semplice accordo di cooperazione, segna l’inizio di una lunga dipendenza: gli USA garantiranno aiuti e investimenti, ma in cambio avranno accesso alle risorse più strategiche del Paese e un’influenza destinata a durare per decenni.
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L’Unione Europea ha sostenuto Kiev con armi, fondi e assistenza umanitaria, pagando un prezzo elevato anche in termini di ricadute economiche interne, tra inflazione, crisi energetica e interruzioni commerciali. Eppure, non siede oggi al tavolo degli accordi strategici sul futuro dell’Ucraina. Nei momenti cruciali, gli USA hanno avuto l’ultima parola, anche scoraggiando Kiev dall’accettare intese di pace che avrebbero potuto limitare l’escalation e ridurre il prezzo umano del conflitto.
Ora si apre la fase della ricostruzione, e con essa, quella del ritorno sugli investimenti. Gli Stati Uniti si propongono come principali garanti e beneficiari di questo processo. L’accordo sulle terre rare è solo un primo passo.
In sintesi: la Russia ha ottenuto l’opposto di ciò che voleva. L’Ucraina ha sacrificato quasi tutto in cambio di una dipendenza stabile. L’Europa ha pagato senza ottenere voce in capitolo. Solo gli Stati Uniti hanno tratto un vantaggio netto, strategico ed economico, da un conflitto combattuto altrove.
Giorgio Carta, 2 maggio 2025
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