Esteri

Ucraina e Usa hanno firmato l’accordo sulle terre rare: cosa prevede

L’intesa garantirà a Trump un accesso privilegiato a nuovi progetti di investimento per lo sviluppo delle risorse naturali di Kiev

Trump Zelensky gas russo terre rare Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI

Dopo ore di incertezza e di dubbi, Usa e Ucraina hanno firmato l’accordo sulle terre rare. L’intesa siglata garantirà a Donald Trump un accesso privilegiato a nuovi progetti di investimento per lo sviluppo delle risorse naturali di Kiev, tra cui alluminio, grafite, petrolio e gas naturale. I due Paesi hanno appianato i problemi sorti last minuti sul documento, considerato uno degli elementi chiave per mettere fine alla guerra.

Per quanto riguarda i dettagli dell’accordo tra Usa e Ucraina bisogna partire dal Fondo che sarà gestito congiuntamente dai due Paesi al 50 cento. “Gestiremo questo Fondo congiuntamente con gli Stati Uniti. Nessuna delle due parti avrà un voto dominante, a dimostrazione della partnership paritaria tra Ucraina e Stati Uniti” ha rassicurato la vicepremier ucraina Julija Svyrydenko, Per quanto concerne le risorse presenti sul ruolo ucraino, è Kiev a stabilire dove e cosa estrarre e il sottosuolo rimane di proprietà ucraina, L’accordo “non prevede alcuna modifica nei processi di privatizzazione o nella gestione delle aziende statali: queste continueranno a appartenere all’Ucraina. Aziende come Ukrnafta o Energoatom restano di proprietà statale”. L’accordo – si legge ancora – non contiene alcun riferimento agli obblighi debitori dell’Ucraina nei confronti degli Stati Uniti: “L’attuazione dell’accordo consentirà a entrambi i Paesi di accrescere il proprio potenziale economico attraverso pari cooperazione e investimenti”.

La vicepremier ucraina ha tenuto a precisare che l’intesa “è conforme alla Costituzione e non modifica il corso dell’integrazione europea”. “Il documento è coerente con la legislazione nazionale e non contraddice alcun obbligo internazionale dell’Ucraina” la sua conferma: “È importante che l’accordo diventi un segnale per gli altri attori globali circa l’affidabilità della cooperazione con l’Ucraina nel lungo termine, per decenni”. In riferimento al già citato fondo, questo “sarà alimentato esclusivamente con le entrate derivanti dalle nuove licenze”. Si tratta “del 50% dei fondi provenienti da nuove licenze per progetti nel campo dei materiali critici e del petrolio e del gas, che saranno recepiti nel bilancio dopo la creazione del Fondo. I proventi derivanti da progetti già in corso o le entrate di bilancio non sono inclusi nel fondo. L’accordo riguarda un’ulteriore cooperazione strategica”.

Il fondo “sarà alimentato esclusivamente con le entrate derivanti dalle nuove licenze”, ha aggiunto, evidenziando che si tratta “del 50% dei fondi provenienti da nuove licenze per progetti nel campo dei materiali critici e del petrolio e del gas, che saranno recepiti nel bilancio dopo la creazione del Fondo. I proventi derivanti da progetti già in corso o le entrate di bilancio non sono inclusi nel fondo. L’accordo riguarda un’ulteriore cooperazione strategica”. Per il funzionamento del fondo saranno necessarie “solo modifiche al Codice di bilancio” e l’accordo stesso “dovrà essere ratificato dalla Verkhovna Rada”, ossia il parlamento di Kiev. La Svyrydenko ha concluso che “è sostenuto dal governo degli Stati Uniti attraverso l’agenzia DFC, che ci aiuterà ad attrarre investimenti e tecnologie da fondi e aziende sia negli Stati Uniti che nell’UE e in altri paesi che sostengono la nostra lotta contro il nemico russo. Il trasferimento e lo sviluppo della tecnologia costituiscono una componente importante dell’accordo, perché non abbiamo bisogno solo di investimenti, ma anche di innovazione”.

In base a quanto raccolto dal Washington Post, l’accordo tra Ucraina e Usa non fornisce garanzie concrete di sicurezza al Paese di Zelensky. Esso sancisce invece un “allineamento strategico a lungo termine” tra le due nazioni e promette a Washington “il sostegno alla sicurezza, alla prosperità, alla ricostruzione e all’integrazione dell’Ucraina nel contesto economico globale”. E ancora l’accordo non include alcun riferimento alla centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dalle truppe di Putin. Funzionari statunitensi avevano precedentemente suggerito di assumere il controllo dell’impianto nell’ambito di un futuro accordo di pace.

Dal nucleare all’industria militare, dalla medicina all’aerospazio, le terre rare rappresentano una ricchezza fondamentale per diversi settori strategici. Esse vengono ricavate dai depositi minerari e prima dell’invasione russa del 2022, l’Ucraina aveva censito circa 20 mila depositi minerari, oltre 3 mila dei quali già attivi. Nonostante il conflitto, Kiev continua a detenere il controllo di numerose miniere e giacimenti che potrebbero rivelarsi determinanti per la sicurezza economica e strategica dell’Europa.

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Tra gli elementi più rilevanti figura il titanio, di cui il Paese detiene il 7% delle riserve mondiali: una risorsa chiave per l’industria aerospaziale, navale, medica e militare. Ma non è l’unico. L’Ucraina dispone di una delle più grandi riserve confermate di litio del continente — circa 500mila tonnellate — componente essenziale per la produzione di batterie, vetro e ceramiche. Il Paese è anche tra i principali produttori mondiali di gallio, impiegato nella fabbricazione di semiconduttori e LED, ed è stato il principale fornitore globale di neon altamente purificato, indispensabile per la produzione di chip negli Stati Uniti.

La lista delle risorse strategiche ucraine è lunga e comprende anche il berillio, usato nell’industria nucleare, aerospaziale ed elettronica, e l’uranio, fondamentale per il settore energetico e militare. A questi si aggiungono zirconio e apatite, impiegati nei comparti medico e nucleare. Rilevanti anche le riserve di minerale di ferro e di manganese, particolarmente adatti alla produzione di acciaio a basse emissioni. A completare il panorama minerario del Paese vi sono metalli non ferrosi come rame (quarta riserva in Europa), piombo (quinta), zinco (sesta) e argento (nona). I depositi di nichel e cobalto — rispettivamente 215mila e 8.800 tonnellate — si trovano in aree relativamente sicure come le regioni di Kirovohrad e Dnipropetrovsk. Infine, va sottolineato il ruolo dell’Ucraina nella produzione di grafite: con il 20% delle risorse globali, il Paese è una potenza a livello mondiale. Anche nel caso di altri elementi strategici come bromo, magnesio metallico e manganese, Kiev figura stabilmente nella top ten globale.

Franco Lodige, 1 maggio 2025

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