Rassegna Stampa del CameoSpeciale Elezioni Europee 2019

Hanno vinto gli sconfitti della globalizzazione - Seconda parte

Il bello delle elezioni europee è che viene adottato un sistema elettorale democratico: il proporzionale puro. Per cinque anni due partiti, il PPE e il PSDE hanno fatto il bello e il cattivo tempo, come è giusto che fosse: avevano la maggioranza assoluta. Su 751 seggi (maggioranza 376), 219 andarono al PPE, 189 al PSDE (totale 408). Fu nominata una Commissione presieduta da Jean-Claude Juncker (uno schiaffo a tutti quei paesi che avevano subito da decenni l’arroganza di un paradiso fiscale, che si attraversa in auto in 15 minuti e che ha più targhe di società anonime che fave, di cui sono ghiotti). Questi si circondò di Commissari-maggiordomi che sguinzagliò lungo le coste del Mediterraneo per minacciare con i loro kyrie eleison economici alcuni leader sprovveduti. La Commissione Juncker sarà ricordata come il peggior concentrato di burocrati, come dei “poveretti” alla continua caccia di “poveracci”.

I risultati elettorali 2019 l’hanno distrutta. Allora, che faranno? Finta di niente. Imbarcheranno Liberali e Verdi in un’alleanza caravanserraglio. E voilà, per altri cinque anni il potere, seppur incerottato, è assicurato. E in Italia? Si è confermata essere un laboratorio politico: gli elettori italiani hanno le idee chiare. Da un lato, hanno riconfermato che non vogliono più il mondo dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse che si sono succeduti dal 2011, invece hanno confermato al governo il 50% (seppur dimezzando il M5S e raddoppiando la Lega) ma anche, come seconda opzione, un 50% al vecchio centro destra. Al contempo, hanno “spiegato” alle élite di + Europa e soci che è inutile attendere l’autunno e il mitico Pep Guardiola. In settant’anni le élite, sul mercato elettorale, non si schiodano dal 10% del fu Partito D’Azione, dal 10% del fu Scelta Civica, se ne facciano una ragione. Sono così politicamente ottusi che la buttano sull’ignoranza elettorale dei loro concittadini, sognando l’eutanasia del suffragio universale. In realtà il paese ha bisogno di una sinistra popolare vera, quella di Nicola Zingaretti cerca di esserlo. Lo sarà? Vedremo.

In conclusione, che dire? Hanno vinto gli sconfitti della globalizzazione, quindi hanno vinto i millenial e la generazione Z, gli unici incontaminati. Ragazzi, avete diritto a un altro modello culturale, economico, politico, dove innovazione tecnica e umanità convivano. Zafferano è culturalmente dalla vostra parte.

Riccardo Ruggeri, 27 maggio 2019

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