Il podcast di Sallusti

I 6 buoni motivi per dare a Saviano il Nobel della stupidità

Il podcast di Alessandro Sallusti del 19 maggio 2023

Difficile che chi nasce bolscevico cresca sereno. Ogni giorno ne abbiamo una riprova. Già collaboratore de Il Bolscevico, rivista del partito marxista-leninista italiano, poi mafiologo, poi politologo, poi terzomondiologo, adesso Roberto Saviano veste pure i panni del geologo e del climatologo e sentenzia: l’alluvione in Emilia-Romagna è colpa del governo Meloni e delle sue politiche non ambientaliste.

Ecco, questa è la classica affermazione di uno stupidologo, direi da nobel della stupidità per almeno sei buoni motivi.

Primo: dove risulta che le politiche della destra sono contro la tutela dell’ambiente?

Secondo: Giorgia Meloni e suoi hanno passato gli ultimi 13 anni della loro politica all’opposizione senza toccare palla e non solo sull’ambiente.

Terzo: il governo Meloni è in carica da sei mesi e se anche la premier la pensasse esattamente come Greta Thunberg, non avrebbe avuto il tempo di fare alcunché.

Quarto, la Regione Emilia-Romagna è stata governata ininterrottamente prima dai suoi amici del Pci e poi dai suoi nipotini del Pd, quindi la responsabilità diretta della cura di quel territorio è interamente in capo alle sinistre che peraltro hanno governato l’intero paese negli ultimi dodici anni determinando pure le politiche ambientali.

Quinto: qualcuno informi Saviano che ad avere la delega su questi temi negli ultimi anni in Emilia-Romagna è stata proprio la sua nuova beniamina Elly Schlein, oggi segretaria del Pd, che di quella regione è stata vicepresidente.

Sesto: se solo si informasse, Saviano scoprirebbe che un eventuale cambiamento climatico c’entra ben poco con quello che è successo, altrimenti non si spiegherebbero – per rimanere in quella parte d’Italia – l’alluvione che nel 1951 provocò 100 morti e 180.000 senzatetto in Polesine, né il distacco del Monte Toc che nel 1963 causò il disastro della diga del Vayont con un bilancio di 2000 morti e un paese, Longarone, cancellato dalla carta geografica.

E per finire – sia chiaro – che neppure ai tempi della catastrofe ambientale di Pompei, Giorgia Meloni era al governo di Roma, per cui a Saviano non venga in mente di mettere sul conto delle destre anche i due cadaveri di pompeiani ritrovati nei giorni scorsi degli archeologi. Perché poi ci dovremmo sorbire almeno tre puntate-inchiesta di Corrado Formigli su cosa accadde davvero in quel 79 a.C. e sui fasci littori, non a caso, simbolo del potere allora come oggi.

Alessandro Sallusti, 19 maggio 2023