Economia

La guerra dell'energia

I cinesi ci rivendono il gas russo (e noi ci stiamo rovinando)

Sul mercato Tft il prezzo del gas schizza intorno ai 200 euro a mwh. E dalla Russia arriva in Ue via Cina

Economia

In questa “stanza” audio di Twitter quello che è forse il massimo esperto di energia in America, il prof. Anas Alhajji discute di fronte a 50mila ascoltatori su twitter il mercato dell’energia oggi e spiega come i cinesi comprano gas Lng russo con dei contratti e lo rivendono poi agli europei al mercato Ttf.

Questo è il famoso mercato Ttf del gas liquefatto e inviato per nave in Olanda:

I cinesi, insomma, pagano forse l’equivalente di 50 euro/MWh (il prezzo esatto non si sa) e poi il tanker che lo trasporta invece che in Cina va in Olanda a rivenderlo al Ttf agli europei a 200 euro/MWh.

Questo famoso mercato “Ttf” del gas liquefatto (detto “Lng” in inglese e Gnl in italiano) è un mercato di contratti futures sul gas, dove si può sia speculare (comprare e vendere senza farti consegnare il gas) che “prenotare” una consegna fisica di gas per i prossimi mesi.

Notare che ad esempio l’esperto di Nomisma di energia, Tabarelli, ha spiegato varie volte sui giornali che ai russi costa circa 10 euro/MWh produrre gas. Poi va liquefatto e spedito per nave e questo aggiunge ovviamente qualche altro euro per MWh di costo. Ma parliamo di un 20% da quello che si legge, per cui il gas che ai russi costa 10 euro estrarre, liquefatto e trasportato per nave costerà sui 12 euro.

I russi lo vendono ai cinesi con un contratto (non su un “mercato” di contratti derivati come il Ttf e il suo equivalente asiatico che si chiama “Jkh”). Quale sia il prezzo esatto ovviamente non lo dice nessuno, ma se fosse anche 50 euro o persino solo 30 euro guadagnerebbero bene. Se poi i cinesi lo rivendono in Europa a 200 euro questi fanno un pacco di soldi.

Forse non ci si rende conto bene del fatto che il gas per venti anni è costato sui mercati o nei contratti sui 20 o 30 euro per MWh. Da questa estate si parla di venderlo a 200 o 300 euro in Europa liquefatto e trasportato per nave.

Chi ora rivende il gas liquefatto in Europa si arricchisce come neanche gli sceicchi hanno mai potuto fare, perché il prezzo del petrolio dagli anni ‘70 in poi è a volte raddoppiato e alcune volte triplicato, ma non è mai aumentato di dieci volte come ora il gas in Europa.

In questo traffico di gas liquefatto che viene rivenduto in Europa russi e cinesi sono molto contenti. Anche gli americani che lo vendono al Ttf sono contenti perché da loro costa l’equivalente di 20 euro circa per MWh (equivalente a 6-7$ per MBtu, che è l’unità di misura americana).

Per essere precisi, il traffico di cinesi che comprano il gas russo liquefatto tramite contratti e poi lo portano in Olanda a rivenderlo è al momento limitato perché i russi per ora non hanno grosse capacità di liquefare il gas. Finora Gazprom vendeva il 90% circa tramite gasdotti perché costa molto meno ed è più conveniente. Ma a prezzi decuplicati basta venderne anche poco e si può ricavare soldi come prima anche se si riduce a zero il gas inviato per gasdotto in Europa.

Poi ora tutti nel mondo si sono buttati a costruire terminali per liquefare e rigassificare il gas per inviarlo per nave. Anche i russi nel giro di un anno o due ne potranno liquefare di più. Il gas russo è il meno costoso al mondo da estrarre (costa meno della metà di quello Usa e un 20% meno di quello algerino) per cui troverà sempre qualcuno in India o Cina o Giappone che lo vuole.

Stiamo ovviamente riassumendo problemi complicati del mercato dell’energia, ma a nostro avviso il difetto delle analisi degli esperti sui giornali è che non arrivano mai al nocciolo e confondono molto le idee. Il nocciolo della questione è che imponendo un embargo alla Russia e sequestrandole circa 500 mld di conti e beni e buttandosi a comprare gas liquefatto abbiamo fatto aumentare di 10 volte il prezzo del gas. I russi finora hanno incassato più soldi, gli americani incassano più soldi, gli asiatici comprano petrolio e gas russo a prezzi molto più bassi dei nostri. L’unica cosa certa è che noi europei e noi italiani, sotto la saggia guida dei nostri governanti invece paghiamo dieci volte tanto per l’energia e ci stiamo rovinando.

Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, 9 settembre 2022

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