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Grande calcio sempre più rosa, così Dazn valorizza il talento femminile aumentandone la visibilità

C’è un accordo, passato quasi inosservato, che promette di cambiare (e di molto) la valorizzazione del talento femminile nello sport. La scossa è venuta dagli Stati Uniti, la cui Federcalcio ha di recente raggiunto un’intesa per assicurare parità retributiva tra la sua nazionale femminile e quella maschile. Un piccolo passo, certo, ma che contribuisce ad abbattere pregiudizi sociali molto presenti in Italia anche nel mondo degli atleti, sia quando si parla di copertura mediatica sia di emolumenti. Ci sono però imprese che da tempo investono con decisione sulla valorizzazione dei talenti femminili, a partire da DAZN impegnata in prima linea per aumentare la visibilità e l’accesso allo sport femminile, azioni fondamentali per coinvolgere un pubblico sempre più ampio ed eliminare la disparità negli investimenti e nella copertura mediatica tra gli sport femminili e maschili.

 

Più attenzione alle atlete per vincere insieme

Ma andiamo con ordine, partendo dall’istantanea scattata dallo studio DAZN “COVERAGE GAP” : nel mondo, sono solo poco più di sei fan su dieci (63%) a guardare lo sport femminile contro gli oltre nove su dieci (93%) che seguono invece quello maschile. Una distanza molto ampia, conseguente anche alla scarsa copertura mediatica assicurata al comparto (4%); non va peraltro meglio negli altri Paesi europei, ad accezione della Francia (15%). Insomma, nonostante l’eccellenza delle atlete in tutto il mondo, c’è ancora tanta disparità e le atlete femminili non ricevono in modo oggettivo lo stesso livello di riconoscimento all’interno di news, social media e servizi tv. Un clamoroso autogol, quando si considera che il calcio femminile fa battere il cuore a 314 milioni di persone, pari al 16% della popolazione globale. Lo sport femminile ha quindi un enorme potenziale inespresso sia dal punto di vista sociale sia come sostegno alla ripresa post Covid: si stima che gli investimenti in marchi e sponsor potrebbero triplicare nel solo Regno Unito fino a 1 miliardo di sterline di entrate annuali entro il 2030 se i media assicurassero un aumento della visibilità alle atlete di tutte le discipline. 

 

DAZN  investe sul calcio femminile 

Proprio l’attenzione al talento femminile ha portato lo scorso anno DAZN ad acquisire i diritti per trasmettere la Uefa Women Champions League e a schierare un crescente numero di nuovi volti femminili sui campi di calcio della Serie A e della Serie B: da Diletta Leotta a Giorgia Rossi e a bordocampo Federica Zille e non solo, oltre alla voce tecnica dell’ex calciatrice Marta Carissimi. Si tratta di un percorso che DAZN sta facendo con lobiettivo di avere sempre più donne di grande talento, presenti sui campi della Serie A e della Serie B, con la produzione di contenuti capaci di valorizzarle, e di garantirne una crescente visibilità. I match della UEFA Womens Champions League sono infatti visibili in esclusiva e in diretta su DAZN fino al 2025, risultato questultimo di un accordo storico in tutto il mondo, ad eccezione del Medio Oriente e Nord Africa – dove i diritti includono clip e highlights – e la Cina e i suoi territori. Linvestimento dimostra quanto il broadcaster leader dello streaming sportivo  creda nelle potenzialità del calcio femminile e di come una maggiore visibilità possa portare la competizione a nuovi traguardi, anche sotto il profilo culturale e sociale.

 

Social Athletes, basta molestie verbali sul web

Promuovere la parità di genere, significa infatti aiutare la società a crescere ed a essere più cosciente e rispettosa verso l’altra metà del cielo. Una strada questa ancora lunga, come confermano le molestie subite da alcune croniste nei pressi degli stadi, anche tra i tifosi. Proprio su questo fronte DAZN attraverso la ricerca Social Athletes ha voluto sensibilizzare  l’opinione pubblica a riflettere su tematiche importanti come ladozione di un linguaggio inclusivo. L’analisi Social Athletes, redatta in collaborazione con l’istituto di ricerca Blogmeter, si è concentrata su sei atleti italiani di primo piano (3 uomini e 3 donne) analizzandone  le conversazioni sul web nel 2019 e 2020: premesso che le conversazioni online sono in aumento nel 2020 (+86% a oltre 570mila messaggi complessivi), va detto che l’82% resta dedicato agli uomini. Ma ancora peggio del 18% riservato alle atlete, una buona parte si riferisce al loro aspetto fisico piuttosto che professionale, mentre per gli uomini la percentuale si fermano al 9%. Mediamente l’11% dei commenti fatti a contenuti di atlete donne è volgare/offensivo (+7% rispetto al 2019), mentre per i maschi è il 4%. Evidenze senza dubbio poco edificanti per il Paese che dimostrano quanta strada ci sia ancora da fare.

 

 

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