Chiesa

Il Papa s’inchina ai cinesi (e che pasticcio sulle finanze del Vaticano) - Seconda parte

Doveva essere stato sospeso in attesa che la vicenda fosse chiarita e, invece, a giugno è tornato in ufficio, quasi di straforo. Dalla Santa Sede, nessuna nota ufficiale, nessun chiarimento. Il Pontefice organizzò un sinodo sugli abusi, avallando la linea giustizialista della “tolleranza zero”, ma poi vorrebbe che il supervisore dei forzieri della Chiesa sia un uomo accusato di aver molestato i seminaristi. Un uomo di cui, peraltro, lui stesso ebbe a dire che «economicamente è disordinato». Avete capito bene: insieme al capo dell’Apsa, monsignor Nunzio Galantino, a gestire la cassaforte vaticana dovrebbe esserci un prelato «economicamente disordinato». E intanto, a Pechino, i comunisti cinesi se la ridono.

Alessandro Rico, 1° ottobre 2020

 

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