Esteri

Il report rivela: insegnanti Onu hanno celebrato il massacro di Hamas

L’indagine di UN Watch conferma la piena collaborazione di UNRWA con il gruppo terroristico palestinese

Unrwa © numbeos tramite Canva

Anche se era chiaro a tutti, meno che a quelli che non volevano vedere, il tipo di lavoro e l’uso che l’UNRWA (l’agenzia delle Nazioni Unite per i soli palestinesi) faceva degli ingenti fondi che le erano destinati, ora, dopo l’indagine di UN Watch, qualcuno dovrà chiedere scusa e molti dovranno ricredersi. Un’indagine del gruppo UN Watch ha scoperto che molti degli operatori della United Nations Relief Works Agency, l’organismo delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, hanno esplicitamente elogiato l’assalto in cui circa 3mila terroristi sono entrati in Israele, hanno ucciso 1.200 persone e preso 240 ostaggi, la maggior parte dei quali civili.

Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch, l’organizzazione non governativa con sede a Ginevra che monitora l’organismo mondiale, ha dichiarato: “Questa è la fonte principale dell’incitamento degli insegnanti dell’UNRWA al terrorismo jihadista”. Nel rapporto ci sono diverse prove sul modus operandi adottato dall’UNRWA, prove che confermano la piena collaborazione dell’organizzazione delle Nazioni Unite con il gruppo terroristico di Hamas.

Waseem Ula, insegnante dell’UNRWA, ha addirittura condiviso un post sul quale indossava un giubbotto da suicida ricoperto di esplosivo con una didascalia che non lasciava adito a dubbi: “Aspettate, figli del giudaismo”. Waseem Ula ha anche glorificato il terrorista Akran Abu Hasanen, uno degli autori del massacro del 7 ottobre scorso, come “martire di Qassam” e, chiamandolo “amico” e “fratello”, ha pregato Allah di “ammetterlo in paradiso senza giudizio”. C’è davvero da chiedersi se un Dio, non importa quale, possa ammettere in paradiso un massacratore di civili, uno stupratore di donne, un personaggio che ammazza bambini e neonati bruciandoli vivi nei forni. Waseem Ula può continuare ad esaltarsi quanto vuole, ma nessun Dio, neanche il suo, può ascoltare le farneticazioni di un pazzo o di un drogato.

Un altro insegnante dell’UNRWA, Abdallah Mehjez, ha esplicitamente invitato i civili a non prestare ascolto agli ordini di evacuazione dell’IDF e a rimanere come scudi umani per Hamas. Altro esempio di in maestro che insegna la morte al posto della vita. Poi qualcuno si chiede come mai civili rimangono vittime durante le operazioni militari. L’indagine, comunque, non era incentrata solamente su questi due fenomeni, infatti ha rivelato che poche ore dopo l’inizio del massacro genocida del 7 ottobre scorso in Israele, molti insegnanti sul libro paga delle Nazioni Unite chiamavano gli assassini “eroi”, ed elogiavano l’educazione ricevuta dai terroristi palestinesi condividendo con gioia le foto di israeliani massacrati e rapiti.

Negli ultimi anni vari governi israeliani hanno a più riprese denunciato l’indottrinamento all’odio e alla Jihad nelle scuole UNRWA di Gaza e anche nelle scuole dell’Autorità Nazionale Palestinese finanziate con fondi dell’Unione Europea. Più volte sono stati pubblicate a mo’ di denuncia, un po’ in tutto il mondo, i libri scolastici in uso nelle scuole palestinesi dove si insegna che la fine dello Stato Ebraico è vicina e che è santa la morte Jihadista. Denunce rimaste inascoltate come grida nel silenzio. A questo punto è logico pensare che una parte delle responsabilità del massacro del 7 ottobre scorso e della guerra che ne è scaturita si trova anche a Bruxelles e a New York, perché il denaro devoluto a pioggia e senza controllo sull’uso che ne veniva fatto, ha generato l’amaro presente.

A proposito di fondi fuori controllo, c’è anche sa sottolineare che il Congresso Usa ha dato all’Università di Harvard due settimane di tempo per presentare la documentazione completa sugli episodi di antisemitismo avvenuti all’interno del campus, ma non è tutto, il rettorato di Harvard sarà tenuto a presentare tutte le informazioni finanziarie, inclusi i documenti che mostrino l’importo totale delle donazioni straniere dal 1° gennaio 2021, in particolare i fondi e le donazioni arrivate dal Qatar.

È probabile che Harvard sia solo la prima delle università che verranno passate al setaccio al fine di scoprire eventuali irregolarità, la lista è lunga ed è verosimile che molte teste salteranno e che, forse, qualcuno vedrà il sole a scacchi per qualche anno. Negli Usa si sa, per i reati di tipo finanziario si aprono spesso le porte delle patrie galere.

Michael Sfaradi, 10 gennaio 2023

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