Esteri

Medio Oriente

Il silenzio dell’Onu sugli stupri di massa di Hamas

Michal Herzog, moglie del presidente di Israele, punta il dito contro le organizzazioni internazionali: “Tradite tutte le donne”

michal herzog onu hamas © Vitaly Sosnovsky tramite Canva.com

Con il titolo “Il silenzio degli organismi internazionali sugli stupri di massa di Hamas è un tradimento di tutte le donne”, Michal Herzog, la moglie di Isaac Herzog, il Presidente di Israele, ha espresso il suo parere sulle non reazioni degli organismi internazionali all’indomani del pogrom che Israele ha subito da parte dei terroristi di Hamas il 7 ottobre scorso.

Nell’articolo, pubblicato il 22 /11/2023 da Newsweek, Michal Herzog racconta di aver incontrato Rotem, una giovane madre di due bambini piccoli di un kibbutz al confine con Gaza dopo due giorni dall’orribile attacco di Hamas e essere rimasta attonita mentre la donna raccontava di come era riuscita a nascondersi con i suoi figli mentre i terroristi imperversavano nella loro casa. Di come erano riusciti ad arrivare alla camera sicura e a pregare disperatamente che i terroristi non entrassero.

Ma non è tutto, nell’articolo c’è il racconto di donne abusate, non un marito violento ma da una tempesta terroristica. Ma Rotem non è stata la sola vittima, migliaia di donne israeliane hanno dovuto affrontare in contemporanea omicidi e stupri da parte dei terroristi di Hamas.

Nel suo articolo la first lady racconta che per la Giornata Internazionale per la Prevenzione della Violenza contro le Donne, che si celebra ogni 25 novembre, lei ospita nella sua residenza molti leader della società civile, attivisti e studiosi impegnati per i diritti e la sicurezza delle donne, ma che per quest’anno tutto sarà diverso perché molte cose sono cambiate dal 7 ottobre.

Famiglie distrutte, bambini bruciati forse vivi e ostaggi. E tutto questo ha avuto un profondo impatto sulla nostra comprensione viscerale della crudeltà, della violenza sessuale in particolare e, soprattutto, sulla fiducia nelle organizzazioni internazionali che affermano di avere a cuore le donne.

“Mi ci sono voluti diversi giorni per comprendere la natura mostruosa e la portata della violenza subita in particolare dalle donne il 7 ottobre. La prima cosa che ho capito è stata quando ho incontrato i volontari dell’Association of Rape Crisis Centers che mi hanno raccontato con discrezione delle conversazioni con le sopravvissute. Hanno ascoltato testimonianze che li hanno scioccati nel profondo. Al festival musicale Nova, dove più di 350 giovani sono stati massacrati e decine rapiti, i testimoni nascosti tra i cespugli hanno visto i terroristi stuprare in gruppo, poi uccidere e mutilare le donne. Un video di Hamas mostra terroristi che torturano una donna incinta e le rimuovono il feto. I nostri scienziati forensi hanno trovato corpi di donne e ragazze violentate con tale violenza che le loro ossa pelviche sono state rotte. Quelli di noi che hanno avuto la sfortuna di vedere le prove video trasmesse dagli stessi terroristi hanno visto il corpo di una donna nuda sfilare per Gaza, e un’altra, ancora viva, con i pantaloni insanguinati tenuta prigioniera sotto la minaccia delle armi, trascinata in una jeep per i capelli. Queste prove, insieme alle confessioni esplicite registrate dei terroristi catturati, rendono abbondantemente chiaro che lo stupro di massa era una parte premeditata del piano di Hamas.”

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Ma quello che Michal Herzog non riesce a digerire sono le non reazioni da parte delle organizzazioni internazionali che in questo caso sembrano aver perso la parola. “Ci sono 240 ostaggi detenuti a Gaza ci sono molte donne e ragazze, e solo quando saranno liberate sapremo cosa hanno subito. E questo crimine è in corso. Le agenzie internazionali e gli esperti legali hanno finalmente iniziato a considerare la violenza contro le donne come una particolare categoria di crimini di guerra. Organizzazioni come UN Women esistono per proteggere le donne da tali crimini, mentre esperti e attivisti israeliani sono stati coinvolti in questi sforzi internazionali. Quindi riteniamo inconcepibile e imperdonabile il silenzio di queste organizzazioni di fronte allo stupro e all’omicidio di donne israeliane.”

Non è tutto. Perché secondo lei anche l’attenzione nei confronti dei bambini israeliani ha lasciato molto a desiderare.

“I genitori e i parenti dei bambini rapiti il 7 ottobre, insieme alle famiglie degli ostaggi e ai loro sostenitori, hanno manifestato davanti alla sede dell’UNICEF per protestare contro il silenzio di fronte a 40 bambini tenuti in ostaggio a Gaza in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia il 20 novembre 2023 a Tel Aviv, in Israele.”

Ed ha aggiunto un particolare che rimarrà per sempre come una macchia indelebile su quelle organizzazioni che in questo caso hanno fatto finta di non guardare. “Non è che le condanne della violenza di genere da parte di Hamas siano state deboli o insufficienti, non ce ne sono state affatto. Dichiarazione dopo dichiarazione di organizzazioni come UN Women, il Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione contro le Donne (CEDAW) non sono riusciti a condannare questi crimini. Hanno deluso noi, e tutte le donne, in questo momento critico.”

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La moglie del presidente ha anche aggiunto che come donna e madre, il suo cuore va alle donne e ai bambini di Gaza che soffrono le conseguenze della guerra iniziata da Hamas. Che crede meritino aiuto e sostegno. Ma che questo non significa cancellare le atrocità commesse dai terroristi palestinesi il 7 ottobre. Ma il silenzio delle organizzazioni internazionali per i diritti umani e la riluttanza a credere alle donne israeliane di fronte a prove schiaccianti è stato devastante. Per gli israeliani, che sono sempre stati in prima linea nella lotta per i diritti delle donne in tutto il mondo, questo è stato un momento di cocente delusione.

Le ha fatto eco la Prof.ssa Ruth Halperin-Kaddari, una delle più importanti sostenitrici dei diritti delle donne: “Sapevo che sarebbe stato difficile convincere il comitato delle Nazioni Unite, contattato in videoconferenza della Harvard Medical School, a rilasciare una dichiarazione ragionevole, ma non avrei mai immaginato che di fronte a tali innegabili atrocità e dato lo scopo stesso per cui sono state istituite, non le avrebbero riconosciute affatto. Ignorare la crudeltà senza precedenti, premeditata ed estrema della violenza sessuale commessa da Hamas non delude solo le donne israeliane, ma fa fallire l’intero sistema internazionale dei diritti umani”.

In ogni caso Michal Herzog ha concluso il suo articolo affermando che per celebrare la Giornata Internazionale per la Prevenzione della violenza contro le donne di quest’anno, le donne israeliane – ebree, musulmane, cristiane e druse – si riuniranno presso la residenza presidenziale a Gerusalemme. “Ci incontreremo per confrontarci sulla persistente della violazione dei diritti delle donne con la profonda sensazione che tutti noi che crediamo in quei diritti questa volta siamo stati traditi da chi invece dovrebbe difenderci senza distinzioni”.

Michal Herzog è la First Lady dello Stato di Israele.

Michael Sfaradi, 22 novembre 2023

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