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Immuni, la suppostapp pandemica - Seconda parte

Ma non è una cosa seria; continua il lancio Agi: “Immuni […] è sicura e garantisce totalmente la privacy di chi la usa”. Questo almeno (sic!) è il risultato di un’analisi dell’app fatta da Mobisec, azienda trevigiana che dal 2017 certifica la cyber security, commissionata dalla società che ha sviluppato l’app, la milanese Bending Spoons. L’app è stata sottoposta a diverse fasi di analisi della sicurezza, secondo gli standard internazionali di affidabilità (…) I test, fa sapere l’azienda, hanno consentito di isolare le possibili vulnerabilità dell’app e i rischi. Come ad esempio la mancanza di protezione durante la trasmissione dati, l’utilizzo, il processo e la conservazione delle informazioni: un percorso necessario a garantire “un risultato ottimale circa la totale sicurezza dell’app (…) I test hanno confermato la sostanziale (sic) sicurezza dell’app, che è stata concepita fino dalle fasi di progettazione per tutelare al massimo la privacy degli utenti e dei loro dati personali, sensibili e ancora di più sanitari, dati particolarmente riservati e delicati”.

Al di là dello slang autopubblicitario, per il quale come sempre si capisce niente, c’è da fidarsi: si attende a giorni, se non ad ore, il primo cyberattacco che manderà a zoccole la tanto sbandierata sicurezza, rivelando un gruviera di falle. La sicurezza, dice la suppostapp, dipende solo da noi. E se dipende da loro, siamo sicuri che non ce la faranno.

Max Del Papa, 3 giugno 2020

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