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Juventus, che occasione: cosa c’è dietro l’addio alle Coppe

Al netto della multa da 20 milioni di euro ricevuta dall’Uefa (di cui 10 milioni con la condizionale), la sensazione è che a Torino, sponda bianconera, l’esclusione dalle coppe europee per la stagione 2023-2024 sia stata accolta con un sospiro di sollievo. In primis perché la Juventus, che avrebbe disputato la Conference League (terza ed ultima competizione europea in ordine di prestigio), non dovrà giocare il giovedì sera evitando così lunghe e dispendiose trasferte, talvolta anche scomode sotto il profilo logistico.

È poi noto come il cammino in Conference possa essere per certi versi logorante; nell’ultima edizione, la Fiorentina, partita dai preliminari di agosto e giunta in finale contro il West Ham, ha giocato ben 17 partite; peraltro, anche in caso di vittoria del trofeo, la Conference garantirebbe di diritto la partecipazione all’Europa League dell’anno successivo mentre è chiaro che la priorità della Juventus sia il ritorno immediato in Champions.

Niente Europa, più chance scudetto

L’impressione è che questa esclusione dalle coppe, sotto il profilo sportivo, possa trasformarsi in una grande opportunità per la Juventus che vede aumentare sensibilmente le proprie chance scudetto in vista della nuova stagione. Rispetto alle altre pretendenti al titolo (Napoli, Inter e Milan su tutte) infatti sarà l’unica a non dover giocare in Europa con il non trascurabile vantaggio di disporre dell’intera settimana di lavoro per preparare al meglio ciascun match di Serie A. È evidente infatti come i club che debbano affrontare la doppia competizione paghino sempre un prezzo in termini di punti persi in campionato – vuoi per stanchezza o per infortuni – e tale problematica non affliggerà la Vecchia Signora nella nuova stagione.

Il potersi concentrare esclusivamente sul campionato si tradurrà anche nella necessità di una rosa meno profonda a livello numerico, non dovendo ricorrere a quel turnover, spesso inevitabile, tipico di chi affronta 2 partite a settimana.

Juventus, organico competitivo

A maggior ragione in considerazione di questo aspetto, l’organico dei bianconeri appare già ora molto competitivo con un undici titolare di assoluto livello; è giusto ricordare peraltro come in una stagione per certi versi “disgraziata” come quella passata, condizionata da infortuni e dalle note vicende extra calcistiche ed in cui raramente ha mostrato un bel calcio, la Juventus – escludendo la penalizzazione di 10 punti subita che l’ha relegata al 7° posto – abbia conquistato sul campo un piazzamento Champions.

C’è una base importante da cui ripartire con ampi margini di miglioramento impliciti rispetto allo scorso anno; per fare qualche semplice esempio, Pogba, che doveva essere un pilastro del centrocampo non ha praticamente mai giocato, Chiesa è risultato ancora lontano parente del fantastico calciatore ammirato prima del grave infortunio mentre Vlahovic non ha brillato, complice anche il sistema di gioco di Allegri.

Paradossalmente alcuni dei migliori acquisti in vista della prossima stagione potrebbero essere proprio quei calciatori già in rosa che, se recuperati fisicamente e mentalmente al 100%, rappresenterebbero un valore aggiunto determinante per il club.

Szczesny resta uno dei migliori interpreti del ruolo in porta; con Bonucci ormai fuori dal progetto, Bremer in qualità di totem difensivo fornisce ottime garanzie per un reparto che può contare su giocatori di esperienza come Danilo e Alex Sandro oltre ad un profilo emergente come Gatti. È possibile poi un nuovo innesto da qui a fine mercato soprattutto qualora il neoacquisto Facundo Gonzalez (campione del mondo under20 con l’Uruguay) venisse girato in prestito in Serie A.

Il centrocampo appare intrigante; se su Pogba i dubbi sono legati alla sua fragilità fisica, molto ci si attende da Rabiot, reduce dalla sua migliore stagione in bianconero e da Weah, uomo a tutta fascia che raccoglie l’eredità di Cuadrado (svincolato e passato all’Inter). Con un Locatelli sempre più al centro della manovra ed un Fagioli più maturo, il probabile arrivo di un centrocampista di livello internazionale garantirebbe un ulteriore salto di qualità alla mediana bianconera.

Calciomercato, quali aspettative

Per quanto riguarda il reparto avanzato, con un terminale del calibro di Vlahovic (o Lukaku?) al centro, adeguatamente rifornito da Kostic (uno dei migliori dello scorso anno) ed un Chiesa pienamente recuperato pronto a svariare sul fronte offensivo, la Juventus disporrebbe di un attacco esplosivo.

Dell’ipotesi, assolutamente verosimile, che i bianconeri possano privarsi di Vlahovic per ragioni di bilancio e di natura tecnica abbiamo già discusso; detto che da un punto di vista strategico non apparirebbe un’operazione geniale sostituire un classe 2000 con grandi margini di crescita con un 30enne come Lukaku, una Juventus con il belga al centro dell’attacco sarebbe comunque fortissima. Ed in ogni caso, in attesa di sapere chi sarà il centravanti titolare, Milik in qualità di prima alternativa fornisce adeguate garanzie per rendimento e affidabilità.

Considerando poi che Giuntoli, appena sistemati gli esuberi, potrà accelerare sulle operazioni in entrata per affidare ad Allegri rinforzi mirati e di qualità, è sempre più realistico pensare ad una Juventus candidata forte per lo scudetto, a maggior ragione non avendo la “distrazione” delle coppe.

Non è che paradossalmente proprio dall’esclusione dalle coppe possa partire la riscossa bianconera?

Enrico Paci, 11 agosto 2023

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