Esteri

La folle idea di Macron: soldati occidentali in Ucraina

Il presidente francese cambia passo sullo scontro tra Mosca e Kiev. Usa e la Nato frenano. Il Cremlino muscolare: “Sarebbe guerra diretta”

putin macron ucraina © toa55 tramite Canva.com

Dopo due anni di guerra, Emmanuel Macron cambia passo sull’Ucraina. Le truppe di Volodymyr Zelensky sono in difficoltà di fronte agli attacchi dei militari di Vladimir Putin, come testimoniato dalla disastrosa caduta di Avdiika. Ora il presidente francese ha alzato i toni dello scontro con Mosca, non escludendo l’ipotesi di un invio di truppe occidentali per aiutare l’esercito di Kiev.  Un’uscita folle, che rischia di esasperare una situazione già drammatica. Queste le sue parole alla fine del vertice con i leader europei convocato all’Eliseo: “Non c’è consenso oggi per inviare truppe di terra… ma nulla dovrebbe essere escluso. Faremo tutto il necessario per garantire che la Russia non possa vincere questa guerra”.

Secondo il capo dell’Eliseo, la nuova coalizione sarebbe stata istituita per fornire “missili e bombe di medio e lungo raggio” all’Ucraina e ha aggiunto: “Siamo convinti che la sconfitta della Russia sia indispensabile per la sicurezza e la stabilità in Europa”. Le parole di Macron sono state condivise dal primo ministro transalpino Gabriel Attal: “Non si può escludere niente in una guerra in corso nel cuore dell’Europa”. Ma la ricerca dello scontro diretto con Mosca è stata frenata dagli Stati Uniti e dalla Nato.

“Non ci sono piani in merito”, la prima reazione di Washington. Il governo italiano non ha utilizzato troppi giri di parole: “La Conferenza organizzata ieri a Parigi dal presidente Macron ha costituito l’occasione per riaffermare, con la partecipazione del viceministro Cirielli, il pieno impegno dell’Italia a sostegno dell’Ucraina nella lotta a difesa della propria sovranità e integrità territoriale – quanto recita la nota di Palazzo Chigi – Fin dall’aggressione russa di due anni fa vi è stata piena coesione di tutti gli Alleati nel supporto da offrire a Kiev. Questo supporto non contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o Nato”. Sulla stessa lunghezza d’onda il cancelliere tedesco Olaf Scholz: “Non ci saranno truppe di terra, né soldati sul suolo ucraino che verranno inviati lì dagli stati europei o dai paesi della Nato”. Questo principio varrà anche in futuro, ha aggiunto l’erede di Angela Merkel, ricordando che ai soldati occidentali  “non è consentito prendere parte attiva alle attività di guerra” nemmeno dai loro Paesi d’origine. Kiev ha bisogno di armi, munizioni e difesa aerea, ma guai a pensare all’invio di truppe di terra da parte dell’Europa e della Nato. E ancora il no della Svezia con il primo ministro Ulf Kristersson: “Per il momento siamo impegnati a inviare equipaggiamenti militari avanzati all’Ucraina […] La tradizione della Francia non è la stessa di quella svedese”.

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Ma la sortita bellicista di Macron non è passata inosservata nemmeno in Russia. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino non ha utilizzato troppi giri di parole: la possibilità di un invio di truppe occidentali in Ucraina porterebbe inevitabilmente a uno scontro militare diretto tra Russia e Nato. “In questo caso, non dobbiamo parlare di probabilità, ma di inevitabilità. Ecco come valuteremo”, le parole del diplomatico riportate da Ria Novosti, rimarcando che il solo fatto di discutere della possibilità di “inviare in Ucraina alcuni contingenti dai paesi della Nato” è un elemento nuovo molto importante. Sul tema è intervenuto anche Dmitry Medvedev. L’ex presidente russo, oggi vicepresidente del Consiglio di sicurezza, ha parlato di “incontinenza verbale” da parte di Macron: “Il discorso di Macron è diventato un problema prolungato e doloroso”. Il dibattito è rovente, seguiranno aggiornamenti.

Massimo Balsamo, 27 febbraio 2024

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