Esteri

La sentenza della Corte Suprema e i sondaggi: così Trump terrorizza Biden

Il tycoon si impone in Missouri ed è sempre più vicino al duello per la Casa Bianca: ecco perchè i democratici tremano

Trump Biden © Memorystockphoto e Buaran tramite Canva.com

Un’altra vittoria. Un altro Stato conquistato, il Missouri. Ma non solo: la Corte Suprema conferma la sua eleggibilità in Colorado, uno dei 15 Stati che vota martedì nel Super Tuesday delle primarie repubblicane. La marcia di Donald Trump verso la candidatura alla presidenza per il Partito Repubblicano procede senza sosta. Il risultato del caucus nello stato bagnato dall’omonimo fiume non lascia spazio a interpretazioni: 88% di consensi, contro il 12% della sfidante Nikki Hailey.

La conquista in Missouri, Stato in cui alle consuete primarie i repubblicani preferiscono i caucus, ossia piccoli dibattiti e comizi organizzati nei vari collegi elettorali in seguito ai quali gli elettori scrivono, votando in segreto, il nome del loro prescelto su un foglio, non è l’unica vittoria del giorno per Trump. Infatti, il tycoon si è aggiudicato anche la convention del partito in Michigan, dopo aver vinto le primarie martedì e gli altri caucus in Idaho.

Per quanto concerne la sentenza della Corte Suprema, i giudici hanno infatti accolto il ricorso dell’ex presidente contro la decisione della Corte Suprema statale di bandirlo per il suo ruolo nell’assalto a Capitol Hill in base al 14esimo emendamento, che vieta le cariche pubbliche ai funzionari coinvolti in insurrezioni contro la Costituzione. “Grande vittoria per l’America!!!”: così a caratteri cubitali, The Donald su Truth Social. La Casa Bianca e campagna per la rielezione di Joe Biden non hanno voluto rilasciare commenti

Tornando agli Stati conquistati, percorso per ora netto per Trump, che ha vinto tutte le consultazioni elettorali svolte finora, a partire dai caucus in Iowa del 15 gennaio scorso, con cui era partita la lunga corsa che potrebbe riportarlo, a quattro anni di distanza dall’ultima volta, a varcare nuovamente la soglia della Casa Bianca. Un ottimo risultato soprattutto in vista del 5 marzo, quando si svolgerà il “Super Tuesday”, in cui 15 Stati terranno contemporaneamente le primarie democratiche e repubblicane.

A sfidare Trump, che con probabilità altissime vincerà le primarie e sarà dunque il candidato ufficiale del Partito Repubblicano, si opporrà il Presidente uscente Joe Biden. L’attuale inquilino della Casa Bianca sta infatti vincendo tutte le primarie democratiche indette sino ad ora, in alcuni casi senza fare neanche campagna elettorale, come avvenuto recentemente in Michigan, dove ha preso oltre l’80% dei voti.

Nonostante una maggioranza ampia, c’è una cattiva notizia per Biden. Le schede bianche sono arrivate seconde alle primarie del Michigan con il 13%, per un totale di poco meno di 101.000 voti, un numero molto alto considerando che l’elettorato che va a votare alle primarie dovrebbe essere composto dai sostenitori del Presidente in carica. Il Michigan è uno degli Stati con il più alto tasso di popolazione araba e il numero elevato di schede bianche potrebbe essere conseguenza delle difficoltà di Biden di intervenire in modo deciso nella crisi a Gaza, con i suoi appelli per un cessate il fuoco sempre ignorati sia da Hamas, sia da Netanyahu.

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La fiducia in Biden, tra l’altro, aldilà del suo elettorato, è ai minimi storici. Le sue continue gaffe, l’avanzare dell’età e l’incapacità di inserirsi nella gestione della guerra a Gaza sembrano essere macigni sul lungo e tortuoso percorso che lo porterà a sfidare Trump. L’ultimo sondaggio del New York Times parla chiaro. Se si andasse a votare oggi, il 48% degli americani voterebbe per il tycoon, contro il 43% di Biden. La rilevazione registra anche opinioni negative sulla presidenza Biden, con il 47% degli americani che disapprova il suo operato. Un giudizio molto duro nei confronti del Presidente che, se confermato, a novembre lo porterebbe a dover lasciare la Casa Bianca dopo soli quattro anni.

LC, 4 marzo 2024

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