Politica

La svista di Draghi sulle “evidenze scientifiche”

Il premier al Laboratorio del Gran Sasso elogia gli scienziati. Ma dimentica una sua svista

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Forse Mario Draghi dovrebbe andarsi a rivedere una sua vecchia, ma recente conferenza stampa. Si ricorda quando di fronte ai cronisti disse che il green pass è “una misura con la quale i cittadini possono continuare a svolgere attività con la garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose”? Ecco. Glielo rimembriamo noi. Non ci vuole una scienza per capire che si trattava di una boutade, una bufala o, come dicono i debunker, di una fake news. La cronaca (tipo il maxi focolaio in crociera tra super green pass) e recenti studi confermano ciò che era evidente pure a un bambino: ovvero che il virus è in grado di trasmettersi anche tra vaccinati, dunque il green pass anziché frenare l’epidemia potrebbe addirittura finire col favorirla. In che modo? Facendo convincere i vaccinati di essere super protetti e super immuni. Non è un caso se l’Iss si è detta scettica nel liberare i positivi vaccinati dopo cinque giorni senza un tampone negativo. E se continua a ripetere che “i vaccinati devono rispettare tutte le norme previste per contrastare la diffusione di SARS-CoV-2”. Nonostante il green pass.

Perché rivanghiamo un fatto avvenuto lo scorso luglio? Perché oggi il premier che sognava il Quirinale è andato in visita ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso e ha fatto un predicozzo sulla scienza. Tra frasi retoriche del tipo “è il silenzioso lavoro dello scienziato a fare la differenza tra la vita e la morte, tra la disperazione e la speranza (applausi! applausi!), Draghi ha infilato anche questo concetto. Sentite un po’: “Alla base di ogni dibattito, anche il più acceso, devono esserci evidenze affidabili e verificabili. E che chiunque abbia posizioni di responsabilità o la capacità di influenzare il dibattito pubblico deve distinguere tra i fatti e ciò che è soltanto opinione”. Dunque ci chiediamo: quando ha affermato che grazie al green pass ci saremmo ritrovati tra persone non contagiose, lo stava facendo sulla base di “evidenze affidabili e verificabili? E stava distinguendo i fatti o ci stava dando solo una sua opinione? Perché, in caso, si è rivelata fallace.

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