Politica

Le 10 leggi della stupidità che muovono la politica

“Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo?”. È la domanda che si pose Lorenz nella teoria del caos. Io mi chiedo: “Può una riunione di condominio condizionare le scelte politiche del nostro paese?” e la chiamerò teoria della stupidità collettiva utilizzando, con solide basi scientifiche, le Leggi fondamentali sulla stupidità umana stabilite da Cipolla.

Le Leggi: 1. «Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione»; 2. «La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona»; 3. «Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita»; 4. «Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore»; 5. «La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista».

La prima Legge trova immediata dimostrazione nella riunione di condominio; a qualunque latitudine ed in qualunque situazione ci si trovi, si resta stupiti della nostra precedente incapacità di valutare i nostri simili per la naturale tendenza a sopravalutarli. La riunione di condominio ci apre gli occhi rapidamente e la Legge manifesta la sua diabolica efficacia: con grande disagio ci si accorge che la stupidità è non solo presente ma potrebbe prevalere.

In quel momento la seconda Legge comincia a dispiegare i suoi effetti; sedicenti ingegneri, eccellenti avvocati, casalinghe disperate, riservati nelle loro vite, una volta seduti in una assemblea cominciano a manifestare gli effetti più deleteri della stupidità (fischiano, alzano la voce, battono le mani, insultano, ecc.). Presi dal Sabba condominiale, officiato da un amministratore nel ruolo catartico di guida dei devoti, invocano con forza e determinazione il decisionismo: “Non perdiamo tempo in inutili discussioni, si decida e basta” urlano agitandosi.

Che si tratti di costruire una fogna o di espropriare un terreno o di investire rilevanti risorse in impianti fotovoltaici, inevitabilmente l’ingegnere, il professionista, la casalinga esprimono (curiosamente dopo aver premesso che di quello di cui stanno per parlare non capiscono una mazza) i loro pareri definitivi con l’unica invocazione di fare presto a decidere. L’intelligenza, l’analisi, l’informazione, insomma l’Einaudiano conoscere per deliberare è bandito grazie al ruolo ermeneutico dell’officiante amministratore nel quale, lo stupido collettivo, riversa assoluta fiducia per la semplice incapacità di valutare gli argomenti e decidere in base alle informazioni ricevute.

In quel momento la quarta Legge entra in gioco e piombiamo fatalmente nel vano tentativo di far ragionare gli stupidi. Avviliti ed annichiliti di fronte all’inutilità di questa azione, prendiamo coscienza della quinta ed ultima Legge: «La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista». Questa esperienza, che sono certo di condividere con larga parte dei generosi lettori di questo pezzo, ha come conseguenza la sintetica riflessione fatta dal Presidente dell’Assemblea, mio caro amico solitamente mite e riflessivo: “Fate un po’ quello che vi pare, io ho di meglio da fare, col cavolo che mi ci rivedrete quà dentro”.

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