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Le pericolose ovvietà di Landini - Seconda parte

4. “Bisogna assumere ed aumentare gli ispettori”: ma come? Le decine di migliaia di ispettori del ministero del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail, insieme alle forze dell’ordine non bastano a vigilare?
5. “Creare lavoro stabile, sicuro e di qualità per i giovani e le donne”. Chi non lo vorrebbe. Peccato che la malapianta del reddito di cittadinanza – nella sua versione pasticciata e inconcludente adottata dal Governo Conte e mai contestata dalle organizzazioni sindacali – finisce per tenere fuori dal lavoro proprio chi il lavoro non ce l’ha, cioè donne e giovani.
6. “Un nuovo sistema universale di protezione e formazione per tutto il mondo del lavoro”. Peccato che il nostro Paese sia notoriamente composto dal 96% di Pmi, che difficilmente possono essere equiparate nei sistemi organizzativi e di protezione a quello delle grandi aziende. Nonostante gli sforzi del ministro Orlando di scaricare sulle imprese, invece che sulla fiscalità generale, una sorta di politiche passive universali che finiranno per erogare cassa integrazione anche ai dipendenti di aziende chiuse. Una pericolosa contraddizione in termini che sicuramente non favorisce né il lavoro, né i lavoratori.

Cazzola nella sua analisi “anti-Landini” è salace come capita a tanti ex. Individua due ipotesi di tanta confusione: “l’eccessiva calura e l’irascibilità provocata da una dieta ipocalorica praticata visibilmente con successo”.
Io temo ci sia dell’altro: un segno dei tempi, che porta uno steward al Ministero degli Esteri e un mediocre avvocato di provincia alla presidenza del Consiglio. E una leggerezza del pensiero che sconfina nell’irresponsabilità e nel ridicolo.

Antonio Mastrapasqua, 18 agosto 2021

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