Politica

Le priorità di Sala: una grande moschea a Milano

Allarme sicurezza? Macchè: il primo cittadino dedica anima e corpo alla comunità musulmana

sala moschea milano © ventdusud e Hound tramite Canva.com

L’allarme sicurezza? I prezzi esorbitanti? No, assolutamente no. Questi non sono problemi che riguardano Milano secondo il sindaco Beppe Sala. Chi ne parla lo fa in maniera strumentale, per provare a denigrare la straordinaria giunta rossa. Ovviamente è ironia allo stato puro, ma non c’è molto da ridere leggendo le ultime novità sulla capitale economica del Paese. Sì, perché la priorità della giunta di sinistra sembra l’assoluta attenzione alle minoranze: in occasione dell’ultimo giorno di Ramadan, la comunità islamica ha annunciato di essere pronta a presentare ufficialmente il progetto per la nuova grande moschea.

Il nuovo luogo di culto per i musulmani verrà realizzato nello spazio degli ex bagni pubblici di via Esterle: il banco comunale per la concessione trentennale della struttura è stato vinto dall’associazione “La casa della cultura musulmana”, che dopo anni di abusivismo in via Padova 144 è stata premiata dal Comune con la concessione di questo enorme spazio. Presentato il cronoprogramma: la fine dei lavori è prevista entro il 2026. Domani praticamente. Il via libera di Palazzo Marino ovviamente è una pura formalità: la moschea avrà uno spazio dedicato alla preghiera di due piani, totale di 750 metri quadrati e un grande parcheggio sotterraneo. Niente minareto, al suo posto ci sarà una cupola: “Non vogliamo avere polemiche, la nostra comunità vuole realizzare il nuovo luogo di culto nel più breve tempo possibile”,le parole del presidente del consiglio direttivo della Casa della Cultura musulmana, Mahmoud Asfa, architetto e imam, ai microfoni del Giorno.

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Sulla scia delle polemiche per il caso della scuola di Pioltello, ecco una importante novità per gli islamici e per la città di Milano. Se la sinistra è pronta a salutare la nuova moschea con entusiasmo, a destra c’è chi giustamente si pone il problema delle possibili ripercussioni sul quartiere. “Il sindaco Sala e tutta la maggioranza che lo sostiene hanno quindi deciso di trasformare la zona in una banlieue islamica, senza rendersi conto dell’impatto che avrà un luogo del genere e soprattutto senza aver ascoltato le richieste dei cittadini che chiedevano una soluzione diversa per la riqualificazione degli ex bagni pubblici”, hanno commentato Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega e Samuele Piscina, segretario provinciale della Lega e consigliere comunale. Senza dimenticare un altro dettaglio: in questo momento nella vicina via Padova ci sono già due moschee.

A preoccupare sono anche le ultime notizie sulla comunità musulmana a Milano. Pochi giorni fa è stato espulso l’imam Ahmed Kabir del centro di preghiera “Shah Jalal Jame Mosjid” di Dergano per motivi “di ordine e sicurezza pubblica”. Condanne, violenze sulle donne, minacce alla giornalista Mediaset Simona Gallo (con il gesto del taglio della gola) e persino la mosche abusiva. Un soggetto che ha tenuto sotto scacco un intero quartiere tra minacce ed aggressioni, soprattutto nei confronti delle donne. Nonostante le varie denunce, non è mai stato fatto nulla nei suoi confronti, almeno fino all’espulsione.

Massimo Balsamo, 12 aprile 2024

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