Politica

Lettera ai patrioti, ai conservatori e ai sovranisti di casa nostra

© jpa1999 tramite Canva.com

Attaccare l’Europa per il suo dirigismo, per aver imposto un’agenda green distopica e basata sulla tesi non confermata che i cambiamenti climatici del nostro pianeta siano causati in via prevalente dall’uomo è cosa buona e giusta. Però poi non puoi governare in Italia mantenendo il 60% di spesa pubblica rispetto al Pil, il 60% di pressione fiscale e contributiva sulle imprese. Non puoi attaccare l’Europa e contemporaneamente indebitarti con l’Unione Europea contraendo il più alto debito tra tutti gli altri Stati membri con il famigerato Pnrr che è l’applicazione del piano dirigista europeo della Next Generation, basato innanzitutto sulla transizione ecologica e su altre pianificazioni imposte dai politici verdi rossi di Bruxelles.

Non puoi attaccare l’Europa e poi farti sanzionare dalla Cedu per il modo barbaro con cui lo Stato italiano continua a riscuotere le tasse violando sistematicamente i diritti dei contribuenti. Non puoi abiurare (giustamente) l’Unione Europea per le sue imposizioni costruttiviste e poi in Italia continuare ad elargire bonus, vergognose mance politiche nelle regioni e tenere in piedi un carrozzone scassato e balordo di strutture inutili e centri di costo funzionali solo al potere dei partiti e dei suoi ras locali.

Non puoi attaccare l’Europa se continui a superare il record del debito pubblico interno. Il Regno Unito riuscì ad uscire dall’Ue interpellando i suoi cittadini ma era un paese in grado di farlo, sia dal punto di vista dei conti, sia per il tipo di politiche economiche e fiscali liberali portate avanti dai suoi governi. Come si fa ad invocare l’indipendenza dell’Italia mantenendo il cappello in mano verso l’Europa e qui in casa nostra uno Stato predatorio a vocazione parassitaria? La contraddizione enorme dei “sovranisti” di casa nostra è tutta qui.

Finché avremo bisogno di indebitarci con l’Europa, senza fare riforme economiche e fiscali strutturali in senso liberista, invocare l’indipendenza dell’Italia è solo un esercizio propagandistico. Finché avremo bisogno che la Lagarde garantisca il nostro debito per non saltare per aria l’euroscetticismo di chi, qui in Italia, invoca ancora “+Stato!” fa solo saltare i nervi.

Andrea Bernaudo, 9 febbraio 2025

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