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Lettera di una ragazza precaria che ha perso il lavoro - Seconda parte

Ci siamo affacciati su un mondo del lavoro di precarietà, senza nessuna certezza perché sì, come diceva un senatore a vita, “è bello cambiare”, dal mio punto di vista lo trovo stimolante, ma purtroppo l’affitto, le spese e le tasse si pagano con la certezza di avere un’entrata stabile, una situazione che purtroppo in 3 anni di lavoro non ho ancora avuto il piacere di sperimentare.

Una mia collega mi ha chiamato ieri e mi ha detto “Giulia tu sei una vittima del Covid-19”, purtroppo mi duole ammetterlo ma si sono una vittima del Covid-19, sono una vittima della situazione che si è sviluppata in seguito ad una gestione lacunosa e approssimativa, elaborata da parte di un governo non eletto dal popolo Italiano, che oltre ad avermi privato di tutte le libertà a cui ho diritto come essere umano, nell’ultimo mi ha privato anche del mio lavoro, lasciandomi a festeggiare una buona festa dei lavoratori come primo giorno da disoccupata.

Giulia Gaiani, 25 aprile 2020

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