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Lo sfogo di una disoccupata: “Non mi resta che farla finita” - Seconda parte

La lettera, a firma Caterina V (il cognome lo omettiamo per ragioni intuibili, ma chi scrive ha tutti i riferimenti, tante volte un’anima santa volesse darle un po’ di ossigeno), è “solo” un paradigma: al cronista ne arrivano di continuo, ciascuna un dramma diverso ma sempre uguale. “E’ così che vogliono aiutare chi cerca lavoro?”. E io non so rispondere, se non che le parole dei deboli sono come coltellate e più sono timide, esitanti, educate e più incidono. Vanno moltiplicate, queste lettere, per qualche milione e allora si coglie, forse, la tragedia di un popolo senza via d’uscita. Si coglie anche la vergogna di una politica di potere senza scrupoli e senza rimorsi nel tutelare, come diceva ieri il sociologo Ricolfi, esclusivamente la propria base elettorale, sulla pelle dei dimenticati, i sommersi, i miti. I buoni, quelli veri.

Max Del Papa, 18 maggio 2021

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