Salute

L’omino rosso di Speranza? Quei dati erano gonfiati

I dati aggregati dell’Iss, che piacciono tanto al ministro della Salute, sono gonfiati

Salute

di Paolo Becchi, Giuseppe Cutuli e Nicola Trevisan.

Nel recente aggiornamento del bollettino di sorveglianza integrata del ISS del 09/02/2022, a pag. 5 viene messo in evidenza il tasso di ospedalizzazione, delle terapie Intensive e dei decessi dei non vaccinati rapportato ai vaccinati con 3° dose e con 2° dose<120giorni:

  • Il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età per i non vaccinati risulta dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
  • Il tasso di ricoveri in terapia intensiva standardizzato per età per i non vaccinati risulta circa venticinque volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
  • Il tasso di mortalità standardizzato per età, per i non vaccinati risulta circa ventitré volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster.

Questi valori si riferiscono ai dati totali aggregati tenendo presente la popolazione di riferimento Istat al 01/01/2021 come specificato a pag. 35.

Il metodo utilizzato dall’Iss per calcolare l’incidenza delle terapie intensive aggregata ogni 100.000 abitanti, si basa sull’utilizzo di pesi conseguenti alla distribuzione della popolazione nelle quattro fasce d’età scelte arbitrariamente (12-39, 40-59, 60-79, 80+).

Nella tabella 6 del report, per le singole fasce, Iss mette l’incidenza puntuale che altro non è che il rapporto tra persone, ad esempio, in T.I. e popolazione, ma per il valore aggregato non fa altrettanto e utilizza questi “pesi” evidenziati in rosso nelle tabelle che seguono.

I risultati che l’Iss riporta nei famosi “omini” delle slide del Ministro Speranza e che poi il mainstream usa per la propaganda, sono quelli nel rettangolo rosso, mentre i calcoli puntuali per i valori aggregati (come fatto per le singole fasce d’età), sarebbero quelli evidenziati in verde.

Notate come verrebbero numeri di incidenza molto diversi, soprattutto a favore dei non vaccinati.

Ora valutiamo il rapporto di rischio relativo tra i non vaccinati e le categorie di vaccinati, nei rettangoli verdi i valori aggregati puntuali come spiegato in precedenza:

Notate le differenze? I numeri messi a disposizione dall’Iss sono inadatti a descrivere un fenomeno che dovrebbe essere univoco e non dipendente da come viene scelta la suddivisione delle classi di età e quindi i relativi “pesi”, a seconda di quale popolazione si prenda a riferimento. Ricordiamo che nei rapporti delle incidenze calcolati se cambia il denominatore (la popolazione) cambia il risultato.

Quindi riprendendo le affermazioni fatte dall’ ISS all’inizio e correggendole si avrebbe:

  • Il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età per i non vaccinati risulta circa dieci cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
  • Il tasso di ricoveri in terapia intensiva standardizzato per età per i non vaccinati risulta circa venticinque tredici volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
  • Il tasso di mortalità standardizzato per età, per i non vaccinati risulta circa ventitré sei volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
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