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“Ma questa non è notizia di reato!”. L’ex toga Tarfusser smonta la denuncia Almasri

L’ex giudice della Corte Penale Internazionale bacchetta Lo Voi: “È mancata cortesia istituzionale”. L’esposto di Li Gotti? Andava parcheggiato lì

I titoli delle ultime settimane sono stati tutti per la denuncia che ha coinvolto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni insieme ad Alfredo Mantovano e ai ministri Piantedosi e Nordio. Questo caso ha dato vita a un dibattito caustico nel mondo della politica e della giustizia. L’elemento scatenante è l’apertura dell’indagine per favoreggiamento e peculato da parte del procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, a seguito dell’esposto presentato dall’avvocato Luigi Li Gotti sul caso Almasri.

La decisione del procuratore non ha mancato di suscitare polemiche. Contrari all’azione della Procura di Roma, che ha girato il fascicolo al Tribunale dei ministri dopo neppure 48 ore, ci sono non solo diversi esponenti del panorama politico italiano, ma anche personaggi di spicco della magistratura. Ad esprimere una dura critica è soprattutto l’ex giudice della Corte Penale Internazionale, Cuno Tarfusser.

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Durante un’intervista a Quarta Repubblica, Tarfusser ha sottolineato la mancanza di “cortesia istituzionale” da parte del procuratore Lo Voi e ha smentito l’effettiva presenza di una “notizia di reato” nei documenti presentati da Li Gotti. Secondo Tarfusser, Lo Voi avrebbe dovuto agire diversamente. Avrebbe dovuto “aspettare 15 giorni” per esaminare l’esposto. Avrebbe dovuto cercare un “collegamento” breve tra il suo ufficio e la presidenza del Consiglio. E, soprattutto, avrebbe dovuto valutare se l’esposto avesse “notizie di reato” o se potesse essere descritto come “una banale trasmissione di articoli di giornale alla procura”. E quindi se non cestinato, almeno chiuso in un cassetto nell’attesa che la situazione di scontro magistratura-politica si placasse.

Inoltre, Tarfusser ha evidenziato come l’esposto di Li Gotti non presentasse le caratteristiche di un’accusa di reato fondata e ha fortemente criticato la decisione di Lo Voi di aprire un’indagine, sostenendo che avrebbe potuto trattare l’esposto come “un modello 45 degli atti non costituenti reati e parcheggiarla lì per non darle rilievo”. Poi solo “tra sei mesi” avrebbe dovuto trasmetterla “al Tribunale dei ministri, perché comunque un giudice deve decidere sulla questione, ma accompagnandola con una richiesta di archiviazione”.

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