Politica

Liturgia del terrore Covid

Mascherine addio? No, quello di Speranza è un imbroglio - Seconda parte

C’è chi continua ad usare la paura virale per un puro tornaconto personale

Bandiera politica

Stesso ragionamento per chi viaggia, chi si reca a teatro, al cinema e in qualunque altro disgraziatissimo luogo in cui, secondo il Robesperrie sanitario di Articolo 1, il rischio di beccarsi un raffreddore non è tollerabile. In realtà, il mantenimento parziale di un obbligo insensato costituisce una evidente bandierina politica conficcata sulle nostre libertà civili. Una bandierina politica del tutto inutile sul piano sanitario, ma efficace -secondo chi la sostiene a spada tratta- per ricordare alle persone ancora terrorizzate dalla propaganda di regime che il medesimo regime sanitario è vivo e lotta insieme a loro contro il virus della paura.

D’altro canto, l’importante tornata elettorale delle amministrative di giugno si avvicina e, così come mi trovo a sostenere da tempo, gli artefici delle più rigide e insensate restrizioni d’Occidente non possono certamente perdere l’occasione di incassare un cospicuo dividendo elettorale, continuando a raccontare ad un Paese ancora intontito la sorte certa e progressiva delle loro geniali misure liberticide.

E così, mentre la compianta signora Thatcher, attaccava il partito della spesa pubblica, sostenendo che esso toglieva risorse a Paul per darle a Peter, confidando nella riconoscenza elettorale di quest’ultimo, oggi abbiamo quel grand’uomo di Speranza che, togliendoci la libertà, immagina di ottenere molta riconoscenza da parte di chi ancora oggi è convinto di non esser morto solo in virtù delle umilianti pezze in faccia imposte dal politico lucano.

Claudio Romiti, 1° maggio 2022

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