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Migranti e criminali, cosa non vi dicono sui rimpatri di Trump

I giornali oggi sono impazziti dopo aver visto la foto dei migranti negli Stati Uniti che, incatenati, venivano fatti salire su un aereo cargo e rimpatriati. Impazziti del tutto, a tal punto che dimenticano di ricordare che i rimpatri (che loro chiamano deportazioni) venivano fatti allo stesso modo anche ai tempi di Obama e Biden.

Perché la verità è che negli Usa funziona così. Avviene sempre ed è sempre avvenuto. Basta vedere le loro prigioni, i loro processi, oppure fare un reportage da un banale ufficio di uno sceriffo, per capire come gestiscono non solo i condannati ma anche chi viene solo fermato. Vi segnalo, inoltre, che basterebbe leggersi oggi le cronache nelle pagine centrali dei giornali per sapere che in America ci sono 655mila migranti clandestini con precedenti penali. In pratica, su 1,4 milioni che hanno già ottenuto il decreto di rimpatrio del giudice, non di Donald Trump, non dei suoi ministri nazisti, ben 655mila sono pure criminali.

E vorrei farvi sapere che i criminali del Sud America non sono persone con cui si scherza. Mi sembra che si sia alzato anche Bill Clinton quando Trump nel suo discorso all’Inauguration Day ha detto che avrebbe dichiarato i cartelli sudamericani e messicani alla stregua di organizzazioni terroristiche. Il fatto che siano incatenati in America è il minimo sindacale.

Fatta questa lunghissima premessa, restano i titoli del Corriere e di Repubblica. Secondo Paolo Giordano adesso con Trump si mostrano le azioni peggiori delle politiche anti immigrazioni e non si fanno più nell’ombra. Infatti, diciamo noi, è sempre stato così ma almeno adesso The Donald non si nasconde. Anche perché è stato eletto, caro Paolo Giordano, proprio per fare questo. Certo può non piacerti, ma questa è la realtà democratica.

dalla Zuppa di Porro