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Mr Lauretana: “La nostra acqua è la più leggera d’Europa. E conviene”

La pandemia in corso ci ha ricordato come sia importante, a qualsiasi età, avere cura della salute personale e osservare corrette abitudini. Chiediamo a Antonio Pola, amministratore delegato di Lauretana Spa, quali sono i parametri principali che misurano la salubrità e la purezza dell’acqua anche al fine di un confronto compiuto tra diverse sorgenti.

“Il cuore della risposta -sottolinea Pola – risiede in un’altra domanda: cosa avviene prima dell’imbottigliamento? La salubrità e la purezza di ogni acqua dipendono in gran parte dal contesto naturale che la ospita. Nel caso di Lauretana, abbiamo una congiuntura favorevole: l’acqua ha origine dai ghiacciai incontaminati del Monte Rosa e prima di vedere la luce percorre lunghe distanze all’interno di un antico letto di granito che, oltre a proteggerla, non rilascia minerali, preservandone la purezza originaria. Dopodiché sgorga naturalmente in una zona protetta, priva di insediamenti agricoli e industriali, e viene imbottigliata a pochissima distanza dalla fonte, una nostra scelta strategica per preservare la purezza microbiologica del prodotto. In Lauretana ci sentiamo custodi di questa purezza, sentimento alla base della nostra mission aziendale. A livello scientifico, la purezza dell’acqua viene certificata in laboratorio misurando la quantità di minerali disciolti nell’acqua, ovvero il residuo fisso, che nel nostro caso è davvero bassissimo, come indicato per legge sull’etichetta in milligrammi/litro”.

Questo quali benefici comporta?

“Le acque con basso residuo fisso favoriscono un’elevata diuresi che aiuta l’organismo ad eliminare i residui del metabolismo come urea e creatinina. Con soli 14 mg/l la nostra è l’acqua più leggera d’Europa. Poi c’è il parametro della durezza che, essendo molto basso in Lauretana (0,60 gradi francesi), permette di definirla “acqua dolce”, ovvero utile per prevenire la formazione di calcoli renali. Un altro dei valori importanti da considerare è il sodio, la nostra acqua ne contiene solamente 0,88 mg/l. Tutte queste caratteristiche concorrono a fare di Lauretana un’acqua minerale particolarmente consigliata per un uso giornaliero ed abbondante”.

 

Ha senso che un consumatore privo di patologie scelga l’acqua che porta in tavola unicamente in base al prezzo?

“Non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno. Possiamo parlare dei nostri clienti che ci dimostrano ogni giorno, anche contattandoci e scrivendoci sui social, quanto la loro sia una scelta consapevole, orientata al benessere. Poi ognuno è libero di compiere le scelte che reputa migliori per la propria salute (al di là del fatto che la Lauretana costa ancora meno rispetto a molte acque note distribuite nel nostro paese!).

Infine, non tralascerei anche la componente del gusto nella scelta del prodotto ideale: la nostra è un’acqua leggera al palato, il senso di piacere deriva quasi dalla sua neutralità (che consente di abbinarla facilmente ai cibi), ma c’è chi preferisce anche acque dal sapore più marcato. Come si dice, de gustibus”.

 

In nome del rispetto dell’ambiente, stiamo assistendo un forte pressing per la diffusione delle borracce anche nelle scuole. Che cosa ne pensa ? 

“Ritengo sia importante riaprire la discussione su questo argomento. Non entriamo nel merito ideologico della scelta, ma vogliamo precisare che servono studi di approfondimento per verificarne il valore oggettivo. Per esempio, uno studio dell’Università La Sapienza di Roma, realizzato su 20 esemplari di borracce, ha mostrato come quelle in acciaio e alluminio rilascerebbero quantità di metalli, ftalati e bisfenolo A, sostanza nociva per la salute che invece non è presente nelle bottiglie dell’acqua minerale, realizzate in PET 100% riciclabile, le quali tra l’altro hanno il vantaggio importante di essere monouso e se opportunatamente riciclate, di tornare ad essere bottiglie di acqua minerale, con un dispendio energetico davvero minimo e realizzando così il principio dell’economia circolare. Il PET è una plastica nobile!

Recentemente, poi, si è espressa anche l’Unione Nazione dei Consumatori sull’argomento. Si sono rivolti ai Ministeri Istruzione, Salute e Sviluppo Economico, lamentando “l’assenza di una certificazione e una normativa di riferimento specifica” per quanto riguarda le borracce, chiedendo altresì “a titolo precauzionale, di bloccare la distribuzione selvaggia delle borracce” in attesa di chiarificazioni istituzionali.

In conclusione, riteniamo sia importante avvalersi di un approccio scientifico che mostri chiaramente i vantaggi e gli svantaggi delle diverse soluzioni, senza essere condizionati dalle ondate emotive conseguenti ai movimenti Plastic Free”.

 

Che differenza c’è tra acqua potabile e acqua oligominerale?

“Le acque sono definite potabili quando sono oggetto di una concessione di Stato, Regioni o Province prima di arrivare al cittadino e successivamente sono oggetto di controlli periodici commissionati da questi Enti. Le acque minerali, invece, sono controllate direttamente dal Ministero della Sanità, che, in seguito a opportune e continue analisi, ne certifica la qualità.

La differenza principale è sicuramente l’origine. L’acqua minerale proviene da sorgenti o falde sotterranee incontaminate e protette. Deve essere batteriologicamente pura all’origine e ha composizione e temperatura costanti. Inoltre, arriva sulle tavole così come sgorga alla sorgente (dove è anche imbottigliata) ed è dotata di un’etichetta dove si possono controllare tutte le sue componenti e la provenienza”.

 

Meglio la plastica Pet o il vetro per la conservazione dell’acqua? 

“Sono entrambe soluzioni valide, la plastica PET 100% riciclabile richiede una cura maggiore in fase di stoccaggio rispetto al vetro, in questo senso ci adoperiamo quotidianamente affinché anche la distribuzione garantisca la massima osservanza dei protocolli”.

 

Alcune famiglie stanno optando per sistemi di filtraggio dell’acqua potabile cittadina…

“Come detto precedentemente, siamo per la libertà di scelta, non possiamo e non vogliamo di certo imporre a nessuno di bere la nostra acqua, piuttosto che un’altra. Ci permettiamo però di sottolineare quanto siano continue e meticolose le analisi di laboratorio effettuate su un’acqua minerale, questo vale per noi come per i nostri competitor. Quale normale cittadino invece porta a fare analizzare costantemente l’acqua appena filtrata dal rubinetto?! Poi, i filtri vengono sostituiti con regolarità?”

 

Lungo quali linee strategiche Lauretana ha previsto il proprio sviluppo dopo il covid?

“Proprio poco prima del lockdown avevamo investito in un rinnovamento dei macchinari. La nuova linea, assemblata per gestire i diversi formati in vetro a rendere e a perdere, ha un duplice obbiettivo: da un lato potenziare in modo significativo la produzione (con un imbottigliamento fino a 15 mila bottiglie all’ora!), dall’altro lato produrre in modo più sostenibile, grazie a cicli più efficienti, che permettono di ottimizzare risorse energetiche e idriche”.

 

Alcuni gruppi del settore hanno deciso di diversificare l’offerta proponendo bevande non gassate. Lauretana invece preferisce valorizzare unicamente la propria acqua, perché?

“Riprendo un concetto che ho espresso prima: ci sentiamo custodi della purezza. La qualità della nostra acqua è da sempre una leva di riconoscibilità per l’eccellenza del nostro brand, vogliamo mostrarci fedeli alle nostre origini, fortemente consapevoli della nostra identità. Ma non escludiamo, che in futuro, non si possa abbinare qualche thè o infuso biologico al nostro prodotto”.

 

Quanto investe il gruppo in ricerca e sviluppo e con quali obiettivi?

“Come detto precedentemente, ci siamo orientati sui miglioramenti di processo per garantire una maggiore efficienza produttiva, con un minor impatto ambientale. Questo è il trend che intendiamo proseguire nei prossimi anni. Per quanto riguarda i nostri prodotti del futuro, invece, non posso svelare nulla se non che stiamo lavorando per offrire soluzioni sempre migliori”.

 

Ottobre è il mese della prevenzione con la Fondazione Umberto Veronesi….

“Abbiamo partecipato recentemente a Pink is Good, l’iniziativa della Fondazione Umberto Veronesi, sensibilizzando i nostri clienti sull’importanza della ricerca scientifica e della prevenzione. Da custodi di un bene primario, ci sentiamo fortemente connessi alla società e al concetto di solidarietà.”

 

Per chi è più indicata l’acqua Lauretana? È consigliata anche per i bambini?

“Lauretana, proprio per le sue uniche caratteristiche chimico fisiche e organolettiche, è particolarmente consigliata ai bambini e alle donne in gravidanza perché microbiologicamente pura, agli sportivi per i quali in particolare rappresenta un’ottima base per diluire gli integratori, a chi è soggetto a calcoli renali o soffre di ipertensione, a chi ha bisogno di una dieta iposodica, a chi vuole preservare la bellezza della propria pelle e molto altro. Per un’informazione più consapevole, invitiamo spesso i nostri clienti o potenziali clienti a visitare il nostro sito www.lauretana.com dove lasciamo la parola agli esperti della salute, che illustrano, forti delle loro competenze scientifiche, i benefici della nostra acqua in relazione a target specifici”.

 

Il covid sta spostando ancora di più le abitudini commerciali degli italiani verso l’online. Lauretana dispone di un eshop o pensa di attivarlo?

“Per il momento no, anche perché abbiamo una valida rete di distributori che lavorano in modo capillare, con grande professionalità, sul territorio. La maggior parte di loro propone già servizi anche attraverso internet”.

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