Articoli

Musk prende la motosega: clima, Lgbt e migranti, ecco tutti i tagli

Dalle parole ai fatti: tanti cari saluti alle politiche DEI. E la Silicon Valley si adegua senza fiatare

Musk doge © DatboiDK tramite Canva.com

Gli Stati Uniti archiviano la religione woke, il progetto di Donald Trump sta prendendo forma. Il presidente americano nel corso della campagna elettorale era stato molto chiaro: tra le priorità la messa al bando delle iniziative DEI (diversità, uguaglianza, inclusione) attraverso una raffica di ordini esecutivi. Dalle parole ai fatti: il tycoon ha dichiarato per legge la fine di certe pratiche ultra-woke tali da alimentare un razzismo anti-bianchi. “Penso che ci sia un chiaro sentimento anti-bianco in questo Paese e questo non può essere permesso” aveva evidenziato Trump.

Il gruppo Department of Government Efficiency di Elon Musk sta rapidamente portando a termine l’obiettivo di Trump di smantellare le politiche DEI. Pur privi di esperienza governativa, i dipendenti del DOGE hanno esaminato i sistemi di dati e hanno avviato la chiusura di programmi e persino di intere agenzie. Per il momento, il dipartimento di mister Tesla ha ottenuto l’accesso ad almeno quindici agenzie federali. “Elon sta facendo un ottimo lavoro e sta scoprendo enormi frodi, corruzione e sprechi” ha confermato Trump. Tutti i programmi definanziati finiranno sul sito del DOGE, un’operazione trasparenza necessaria considerando anche le recenti politiche.

Tra i vari ordini esecutivi firmati da Trump, ce n’è uno che dichiara che le politiche e i programmi DEI dei college potrebbero costituire violazioni delle leggi federali sui diritti civili. Le agenzie federali sono dunque invitate a identificare le organizzazioni, compresi i college con dotazioni superiori a 1 miliardo di dollari, per potenziali indagini di conformità civile. Un altro ordine esecutivo ha ordinato alle agenzie di porre fine a tutti i programmi e le posizioni DEI “con qualsiasi nome appaiano”.

Ha inoltre cercato di porre fine alle sovvenzioni e ai contratti federali “correlati all’equità”, un provvedimento che riguarda ampie fasce di finanziamenti per la ricerca universitaria. Un altro intervento legato a diversità e uguaglianza è l’ordine esecutivo in cui si afferma che gli Stati Uniti non “finanzieranno, sponsorizzeranno, promuoveranno, assisteranno o sosterranno” i minori di 19 anni che intendono cambiare sesso. Il documento mira a limitare l’assistenza medica per i minori che intendono avviare una transizione da un sesso a un altro ed è destinato ad accendere un dibattito rovente sul dossier, con le associazioni Lgbt pronte a impugnare il provvedimento

Leggi anche:

Ma non è tutto. Senza fiatare in alcun modo, i colossi a stelle e strisce hanno già adottato i provvedimenti anti woke del caso. Da Meta in poi, sempre più aziende hanno tagliato i programmi DEI. L’ultima dell’elenco è OpenAI, che ha eliminato dal proprio sito la pagina che esprimeva l’impegno dell’azienda verso la diversità, l’equità e l’inclusione. La sezione è stata sostituita da un testo che parla di persone con “background diversi” senza utilizzare la parola “diversità”. La modifica risale a fine gennaio, anche se in realtà permangono alcuni riferimenti all’equità nella sezione che spiega in che modo l’IA di ChatGpt evita di produrre contenuti stereotipati ma rispettosi della privacy.

Ovviamente si tratta dell’ennesima giravolta legata al nuovo clima politico degli Stati Uniti. Stesso discorso per la già citata Meta, con Mark Zuckerberg che ha anche tagliato i fact checkers, schierandosi al fianco di Trump senza pensarci due volte. E ancora pensiamo a Google, Amazon e persino a McDonald’s, che ha detto addio agli obiettivi legati a una rappresentanza diversificata nei ruoli di alto livello e ha annunciato la modifica del nome del team per la diversità, che diventerà “Global Inclusion Team”. Ricordiamo che la scorsa settimana il Procuratore generale Pam Bondi ha ordinato al Dipartimento di Giustizia di “indagare, eliminare e penalizzare” i programmi DEI ritenuti illegali nelle aziende del settore privato che ricevono fondi federali. Gli Stati Uniti hanno imboccato la strada del buonsenso.

Ma torniamo agli interventi del DOGE, ecco tutte le follie iper-progressiste archiviate:

– Cancellata la sovvenzione di 50 milioni di dollari per la giustizia ambientale dell’era Biden alla Climate Justice Alliance, che ritiene che “la giustizia climatica passi attraverso una Palestina libera”.

– Il Dipartimento dell’Istruzione ha interrotto le sovvenzioni ai quattro “Equity Assistance Centers” per un totale di 33 milioni di dollari, uno di loro ha fornito “apprendimento professionale sulla teoria critica della razza e l’alfabetizzazione razziale”.

– Stop al premio da 25.000 mila dollari intitolato “Empowering LGBTQIA+ Refugees in Greece” con la descrizione “Per fornire supporto materiale, legale e psicologico ai richiedenti asilo e ai rifugiati LGBTQIA+; informare e sensibilizzare la società civile sui problemi affrontati dalla comunità LGBTQIA+”.

– Risparmiati circa 250 miliardi con il taglio di quasi 200 contratti inutili, compreso quello per “Servizi di coordinamento per l’adattamento e la resilienza alla mitigazione dei cambiamenti climatici Asia-Pacifico – Sri Lanka per il servizio forestale” e per il workshop per “Circolo di dialogo sulla diversità della comunicazione interculturale che comunica attraverso le differenze”.

Franco Lodige, 14 febbraio 2025

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).