Esteri

Occhio a non dare per vinta l’Afd

L’ultradestra vola ma la sinistra festeggia. Ma sottovalutare il partito della Weidel potrebbe essere fatale

afd © Chris_Visual tramite Canva.com

I risultati delle elezioni anticipate in Germania non lasciano grandi margini di interpretazione: la Cdu di Friedrich Merz ha vinto con il 28,6 per cento dei voti, seguita dall’Afd con il 20,8 per cento delle preferenze. Un risultato non sufficiente per governare – qualche solone è riuscito a parlare di “flop” – ma ugualmente significativo: l’ultradestra di Alice Weidel ha raddoppiato i voti rispetto all’ultima tornata elettorale, un incredibile 10,4 per cento in più rispetto al 2021.

Elezioni dall’affluenza record – 84 per cento – ma nonostante ciò l’Afd può dirsi più che soddisfatta del bottino. La leader Weidel è stata protagonista di una campagna elettorale radicale e non va dimenticato il sostegno degli Stati Uniti con l’endorsement di Elon Musk e la spinta di JD Vance. Inoltre, i temi di punta dell’ultradestra sono i più sensibili per i cittadini tedeschi, dall’economia all’immigrazione, complici anche gli attentati terroristici registrati negli ultimi mesi. L’ultimo venerdì sera, un attacco con coltello di matrice antisemita. Comprensibile la soddisfazione della candidata cancelliere: “Un risultato storico, abbiamo raddoppiato i nostri voti. Siamo pronti a governare, le nostre mani sono tese”.

Ma, come dicevamo, nonostante il 20 per cento l’Afd non avrà alcun ruolo di governo. Il cordone sanitario che isola il partito non verrà abolito e Merz ha già reso noto di essere pronto a trattare con l’Spd. E c’è chi pensa che ormai il tempo dell’Afd sia passato, alla prossima tornata elettorale sarà impossibile replicare certi numeri. Ma sarebbe un errore madornale ragionare in quest’ottica. La fiamma dell’Afd non si è spenta, anzi è destinata a brillare soprattutto in caso di harakiri delle future forze di governo. La Cdu ha sì promesso una stretta sull’immigrazione, ma senza i fatti i cittadini tedeschi potrebbero archiviare l’establishment una volta per tutte. Con buona pace di chi grida al ritorno del nazismo.

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La forza dell’Afd è visibile a occhio nudo. Il partito della Weidel è prima forza politica in tutte le regioni orientali della Germania con un vantaggio più che solido sugli avversari. In Brandeburgo con il 32,5%, seconda forza politica è la Cdu con il 18,1. In Mecklenburg-Vorpommern l’Afd ottiene il 35%, seconda la Cdu al 17,8%. In Sassonia si attesta al 37,3%, seconda sempre la Cdu con il 19,7. In Sachsen-Anhalt l’ultradestra arriva al 37,1%, con la Cdu che si ferma al 19,2%. E ancora in Turingia il miglior risultato con il 38,6%, seconda la Cdu con 18,6%. La Cdu è stata costretta a un tragico mea culpa: “È stato uno choc. In Germania orientale abbiamo un problema per il quale dobbiamo trovare una soluzione. Il nostro obiettivo deve essere dare alle persone in Germania Est la sensazione che oltre ad Afd c’è un’altra forza politica che vuole rappresentarli. Ed è la Cdu” le parole del presidente in Sachsen-Anhalt Sven Schulze. La vera nota dolente però è un’altra, ossia la crescita nelle regioni occidentali. Un campanello d’allarme per Cdu & Co., chiamate a dare risposte ai cittadini dopo anni disastrosi sotto la guida Scholz.

Inoltre, il sostegno Usa non si fermerà qui. La Weidel ha reso noto di aver ricevuto una telefonata di complimenti da Musk: “Stamattina, quando ho acceso il telefono, ho visto di aver ricevuto chiamate e messaggi dagli Stati Uniti, tra cui quelli di Elon Musk con le sue congratulazioni. Telefonerò oggi: a chi non ve lo dirò qui e ora. Questo dimostra come Afd mantiene aperti i contatti con tutte le forze politiche, compresa la nuova amministrazione americana”. Così, invece, mister Tesla: “Davvero congratulazioni Alice Weidel. A questo ritmo di crescita l’Afd sarà il partito di maggioranza alle prossime elezioni. E’ solo questione di tempo”.

Insomma, dare per vinta l’Afd è un azzardo che nessuno in Germania può permettersi, considerando anche la grande macchina di propaganda messa a punto sui social, dove l’ultradestra sbaraglia la concorrenza. Merz è avvisato: potrebbe essere l’ultima occasione per la Cdu…

Franco Lodige, 24 febbraio 2025

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