L’intelligenza artificiale renderà sempre più rapidi e chirurgici i cantieri con cui Open Fiber sta cablando le città italiane così come i piccoli paesi, per abbattere la barriera del digital divide. Una scelta naturale quella di ricorrere alla migliore tecnologia disponibile per una società nata innovativa e, al tempo stesso, volano dell’innovazione del nostro Paese. In particolare Open Fiber, facendo da apripista nel settore, ha deciso di ricorrere al cosiddetto “Gemello Digitale”: soluzione che consente di trasporre nel mondo virtuale la progettazione dei cantieri incaricati di portare la fibra ottica fino agli edifici in cui abitiamo, lavoriamo e trascorriamo il nostro tempo libero. “Eliminare il digital divide nel nostro Paese è per Open Fiber una missione sociale, una sfida da portare a termine mettendo in campo tutte le risorse a disposizione”, spiega l’ad Giuseppe Gola rimarcando come implementare nuove tecnologie sia “un alleato imprescindibile” per velocizzare il raggiungimento dell’obiettivo di “garantire a tutti una connettività adeguata alle sfide di oggi e del futuro”.
Grazie a Real City visione in tre D del territorio
Fulcro del progetto è RealCity, la piattaforma software grazie alla quale è possibile non solo navigare su un modello tridimensionale del territorio oggetto dei lavori, ma anche effettuare precise misurazioni da remoto, che rendono molto più efficiente e sostenibile la fase progettuale. Quella nella quale si contano sia gli edifici da cablare sia le singole abitazioni, quindi si definisce un progetto preliminare per decidere elementi fondamentali come il tipo di scavo, il dimensionamento delle fibre e il posizionamento dell’armadio stradale.
Misurazioni anche da remoto e meno emissioni
Tutti passi che ora Open Fiber potrà simulare appunto con RealCity e un nuovo software che permette di visualizzare in 3D il territorio con dati georeferenziati, così come i percorsi della rete, di eseguire misurazioni accurate e di monitorare la qualità del lavoro anche da remoto. Il ricorso alla tecnologia permetterà un notevole risparmio di risorse, di tempo e di emissioni, visto che i tecnici non saranno più costretti a recarsi fisicamente in loco ma potranno fare ogni controllo dagli uffici. Infine, questo modello consentirà di monitorare le fasi della realizzazione della rete, seguendo con maggiore agilità e precisione l’operato delle imprese coinvolte nella fase di costruzione.
Innovare è nel Dna di Open Fiber, ecco come
La ricerca e lo sviluppo di applicazioni, processi e soluzioni tecnologiche è da sempre la bussola del lavoro di Open Fiber. A confermarlo sono numerose attività della società, che fa capo a Cassa depositi e Prestiti e al fondo Macquarie. A partire dal lancio insieme alI’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di “Meglio”, un sistema innovativo di monitoraggio delle onde sismiche. A renderlo possibile è un ulteriore progetto, chiamato “Sensing Net”, che anche grazie ai fondi del Pnrr sviluppa soluzioni innovative, appunto dal fiber sensing all’edge computing fino alle smart grids. Per portare a termine quella “autostrada digitale” che aiuta il Paese a correre verso il futuro, anche sotto il profilo della decarbonizzazione.
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