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Per ripartire servono investimenti, non patrimoniali - Seconda parte

Fiducia e amore per l’Italia. Oggi parlando di queste cose con un caro amico, direttore commerciale di un’importante banca italiana mi sono sentito dire: “Manca un ingrediente importante: la fiducia”. Stefano ha ragione. Manca la fiducia in figure della politica che stanno impiegando più tempo a discutere che a fare. È arrivato il momento di cambiare marcia, di cambiare faccia. In gioco c’è il nostro futuro, in gioco c’è un strada che ci ha condotto ad un bivio. Un sentiero porta verso un nuovo rinascimento, l’altro rischia di farci ripiombare nel buio di una condizione di povertà e tensioni sociali molto prossima a quella degli anni del primo ‘900 (G.B.Vico Docet) e quei “ricorsi storici” sappiamo tutti a quali tragedie immani hanno condotto l’umanità: due Guerre Mondiali, il nazismo,…Non scordiamoci che il “muro” è caduto soltanto 30 anni fa. Non dimentichiamolo.

Ma noi possiamo scegliere. Abbiamo gli elementi, la cultura, la storia e le risorse per farlo. Se non lo faremo saremo tutti responsabili di aver sperperato tutto quello che abbiamo costruito. Noi saremo responsabili del nostro futuro e di quello dei nostri figli. Bisogna prendere atto che la quota di povertà che cresce a dismisura va arginata in fretta, vanno supportate le aziende. Quei 150 miliardi darebbero fiducia, spinta e risolverebbero tanti problemi nell’immediato, dando tempo e modo all’Europa di costruire un percorso più virtuoso. L’amore per questo Paese e per la bellezza che incarna credo meritino una via. Questa? Un’altra? Ma che ci sia. In fretta. Non c’è più tempo. Oggi è il 25 aprile? Liberiamoci da rischi che nessuno può permettersi di correre.

Leopoldo Gasbarro, 25 aprile 2020

Leopoldogasbarro.it

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