Cronaca

Guerra (social) in Medio Oriente

Pesta fake ma non arretra: salvate Rula Jebreal dalle sue figuracce

Rula Jebreal Gaza Israele

Quando si ha ragione. O meglio, quando si vuole avere ragione. Quando si vuole avere ragione a tutti i costi, ci si copre di ridicolo. Ci si rifugia in angoli di ostinazione, si suona sempre la stessa cantilena imbarazzante prima, indisponente a lungo andare, ci s’infila nel supermarket del marxismo d’accatto e del freudianismo in saldo e su quegli scaffali polverosi tutto si può arraffare: la falsa coscienza; la dissonanza cognitiva; la compulsione a ripetere.

Ora, questa è mercanzia della sinistra. L’uomo, anche destroide, è debole, e, se colto in fallo, umanamente cerca angoli, appigli. Ma a sinistra questa è sempre stata un’arte e lo è per il semplicissimo motivo che non hanno argomenti. Sposano tesi insostenibili, deliranti, patentemente bugiarde e allora scatta, deve scattare la lingua di legno, la bugia che a forza di ripeterla diventa verità, la censura che la rende unica verità, si sviluppa il terzo buco nel naso dei trinariciuti. Una trinariciuta doc è la nostra Rula Jebreal, misterioso intelletto israelo-palestinese-italo-statunitense, che, beata lei, s’è costruita una inspiegabile carriera: Rula è catafratta, più figuracce fa, e più sembra uscirne rafforzata. Non è che venga presa molto sul serio: anzi, diremmo che nel tempo ha abituato tutti a certa vita spericolata, da uscite derapate, come una Lucarelli meno all’amatriciana, più esotica e sottile. Curioso, anche questo. Strano.

L’ultima, comunque, eccola qua. Rula posta su X (ex Twitter) un filmatino con alcuni figuri che celebrano massacri palestinesi canticchiando orridi e sinistri “mai più Gaza, mai più comunisti, non ne resterà neanche uno”, roba così, più da stile Hamas che da israeliani. Una roba talmente sospetta, forzata, antistorica, volendo, da mettere in allarme un bambino di due anni, e dunque, a maggior ragione, la stagionata Jebreal. La quale, invece, non ha dubbi: ecco la ferocia dei sionisti, del fascismo israeliano e, per estensione (va’ un po’ a capire come e perché), italiano.

Naturalmente la propaganda sfondata dura poco e sono proprio gli utenti a smontarla: guarda, Rula, che quel filmato è una fake. O, per dirla meglio, una palla, una bufala, una cazzata monumentale: si riferisce, intanto, al 2015, e chissà chi riguardava davvero (fanatici, mascalzoni e miserabili albergano benissimo anche in Israele, volendo considerare tutte le ipotesi). A quel punto, uno o sta zitto, e rimuove, o rimuove e si scusa. Non la nostra Rula: “No, è autentico”. Così s’avvita in un ridicolo che ha del tragico, più le piovono addosso smentite, dimostrazioni del granito dell’evidenza, e più lei si ostina; quando non sa più a cosa aggrapparsi, la butta in cagnara: i fanatici di destra, la destra fascista, il fascismo in Italia, Gaza occupata, l’ONU e la NATO, un minestrone allucinogeno che forse neppure gli svitati di sabato della sinistra estrema pro Hamas riuscerebbero a smaltire. Finché i suoi contraddittori si arrendono: “Ok Rula, d’accordo, qui è notte, bene così”. Jebreal vuole stravincere, contro chi non si sa: “Non è mai notte o tardi per cancellare la falsità che hai scritto su Gaza. … hai disumanizzato pure i giornalisti palestinesi.… 35 sono stati uccisi dagli israeliani a Gaza. Spero ci rifletti”. Il congiuntivo definitivo è un po’ alla “batti lei”, ma lei è palestinese a stelle e strisce, mica si può pretendere. Il contenuto, invece, va oltre il surrealismo, supera Achille Campanile, è puro jebrealismo.

E questo sarebbe niente, sarebbe noia, sarebbe Rula, non fosse che la ex indossatrice per Carpisa diventa paradigmatica: di cosa? Di un modus sinistrus: questi, non lasciatevi ingannare, sono gli argomenti dei sedicenti competenti: sul clima; sui vaccini; sulla geopolitica; sull’economia; sull’energia; su tutto. Non c’è una logica, non c’è un rigore, c’è il rigor mortis della logica. C’è il pensiero magico, la mascherina è di sinistra, il vaccino è di sinistra, la Palestina, Greta, gli sprechi, i cambiamenti climatici, le profezie sono di sinistra. Le conseguenze, i guai sono di destra, nel senso che sono sempre colpa della destra e comunque ad aggiustarli dev’essere la destra. Vedi Milano, dove ogni primavera-autunno arrivano le nuove collezioni di rovesci, i tombini restano tappati, ma la colpa è di Meloni; vedi la Toscana e la Romagna, dove comanda la sinistra temporibus illis, ma la colpa è di Meloni negazionista. Vedi Gaza, dove i massacri sono a senso unico, Israele non deve né reagire né difendersi ma “perdonare”; copyright Alessandro Haber, e le ambulanze piene di guerriglieri, i campi profughi che sono centri di addestramento terroristi, non esistono e comunque debbono valere dell’extraterritorialità umanitaria, parola di Selvaggia, tra una paletta e l’altra.

La realtà è come dico io e se non torna, sei un fascista: è impossibile discutere con questi, vai dritto al manicomio, io non so come faccia il mio amico Capezzone a smontarne un paio a talk show, ha del sovrumano, giusta la regola di Oscar Wilde: non discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. O l’altra, simile, di Arthur Block: non discutere con un cretino, la gente potrebbe non notare la differenza. Cioè potresti ridurti a debunker. Figurati se l’avversario è pure in malafede. Lo scibile umano è una cosa facile, se sai come ridurlo a cazzatone animato by Zerocalcare; per tutto il resto, c’è Rula.

Max Del Papa, 5 novembre 2023