Politica

Povera Schlein: la protesta per gli amichetti è un flop

La segretaria Pd ha annunciato il sit-in per difendere Report e Repubblica, ma rischia l’ennesima figuraccia: ecco perchè

Schlein Report Repubblica Rai

È difficile non provare simpatia per Elly Schlein. È raro infatti trovarsi di fronte a un leader politico che sbaglia sempre tutto, anche quando le premesse sono buone. Alle prese con parecchi problemi, dai sondaggi horror alle polemiche sulla sua agenda, la segretaria del Partito Democratico ha provato a intestarsi la battaglia contro Telemeloni, ossia la stupidaggine creata ad arte dalla sinistra per tentare di denigrare il govenro. L’ex vice di Bonaccini ha provato a guidare la resistenza rossa per difendere la libertà di informazione – in pericolo da cosa? – ma i risultati sono quelli che sono: il sit-in per gli amici di Repubblica e di Report è l’ennesimo fallimento.

Il primo problema dell’iniziativa lanciata dalla Schlein lo scorso sabato riguarda la data: mercoledì 7 febbraio sotto la sede romana della Rai di viale Mazzini. Un luogo simbolico, considerando i piantolini dei compagni per la presunta invasione della propaganda di destra nei telegiornali del servizio pubblico. Ma c’è un piccolo problema: la mobilitazione contro i vertici della televisione di Stato si terrà in una giornata con viale Mazzini pressoché deserto. Sì, perché forse alla Schlein non hanno segnalato che ha fissato il sit-in nella settimana del Festival di Sanremo e tutti i dirigenti saranno in Liguria, non ad ascoltare la sua filippica con il megafono.

Il secondo problema riguarda la partecipazione. Se l’obiettivo della Schlein era quello di guidare la rivolta anti-governo, è fallito miseramente. L’opposizione è una polveriera, tutti hanno posizioni diverse. L’unico esponente che ha confermato la partecipazione alla manifestazione è Nicola Fratoianni, che dall'”alto” del suo 2 per cento le prova tutte per guadagnare un po’ di visibilità. Il Movimento 5 Stelle diserterà il sit-in: Conte non segue la presunta alleata sul dossier e anzi invoca il dialogo. “Ogni forza politica agisce come ritiene più opportuno, ma qui il problema è strutturale e va affrontato in sede di riforma” il monito della presidente della Vigilanza Barbara Floridia. Quasi umiliante, invece, il commento di Carlo Calenda, che ha sottolineato come i “sit-in li facevo a 14-15 anni”: “Abbiamo intenzione di presentare, speriamo congiuntamente, una proposta di riforma della governance. Questa riforma deve prevedere “una fondazione indipendente, nominata dal presidente della Repubblica, con la soppressione della Commissione Vigilanza”, le sue parole durante una conferenza stampa alla Camera.

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Mancano ancora diversi giorni al sit-in, ma si può tranquillamente parlare di fiasco considerando che gli obiettivi fissati dalla Schlein non verranno centrati. E si tratta dell’ennesimo flop della segretaria, che in caso di debacle alle elezioni europee in programma tra pochi mesi rischia la poltrona: non è un  mistero che molti all’interno del Pd facciano il tifo per la sua candidatura, circostanza che certificherebbe il disastro della sua segreteria. E neanche gli amichetti, da Repubblica a Report, potrebbero salvare il suo posto.

Massimo Balsamo, 29 gennaio 2024

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