Esteri

Presidenziali Usa, ecco quanto vale il voto degli islamici

La popolazione musulmana sarà decisiva in due Stati cruciali come Michigan e Minnesota

© Furchin e FOTOKITA tramite Canva.com

L’islam giocherà un ruolo importante sia nelle prossime elezioni europee che nelle cruciali elezioni Usa. In Francia e nei paesi del Nord-Europa le grandi comunità islamiche radicali sono veri e propri Stati negli Stati, e la destra che domina i sondaggi ha ben chiaro che uno dei punti focali che dominerà la politica dei prossimi anni sarà la lotta all’islamizzazione dell’Europa. Non a caso, il partito di Eric Zemmour,che ha fatto di questo tema il suo cavallo di battaglia, si chiama “riconquista”.

Gli Usa non hanno comunità islamiche estese come quelle di molti Stati europei, ma la storia ha voluto che alcuni tra gli Stati americani con una più numerosa popolazione musulmana siano proprio Michigan e Minnesota, cruciali per vincere la Casa Bianca. Il voto musulmano è da sempre fortemente democratico, non a caso le due deputate che hanno fatto della loro identità musulmana una bandiera (Ilhan Omar e Rashida Tlaib) sono state elette proprio in questi due Stati. Non solo, il filo-islamismo è un caposaldo della sinistra radicale, scatenata contro le nefandezze del maschio bianco etero e innamorata dell’idea del partigiano musulmano che resiste all’imperialismo occidentale, che protegge anche noi da chi ci vorrebbe tutti commessi di McDonald’s.

I problemi all’interno del Partito Democratico stanno crescendo con il prolungarsi della guerra a Gaza, le divisioni tra la componente “classica” sempre fedele allo stato ebraico e quella woke filo-araba può davvero minare la stabilità del partito. Nella giornata di martedì alcuni deputati supporter di Israele hanno abbandonato un importante evento dei democratici in vista della candidatura di Biden. Il Washington Times ha riportato che proprio Rashida Tlaib sta invitando gli elettori del suo distretto a non votare per Biden alle primarie, vanificando così l’incontro che lo stesso Biden aveva effettuato in Michigan due settimane fa con i rappresentanti delle comunità musulmane per cercare di calmare le acque.

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Non si tratta di semplici scaramucce di partito, per avere un’idea di quanto queste dinamiche pesino, basti pensare che nel 2016 Trump vinse il Michigan per 9.000 voti di vantaggio, e nel 2020 Biden lo conquistò ottenendo il 50,62%. Un’astensione parziale della comunità islamica, che nello stato conta quasi 250 mila persone, potrebbe essere decisiva per un’intera elezione. Il mondo musulmano, sia in Medio Oriente sia in Occidente, è variegato ed in conflitto al suo interno. Nonostante ciò, l’avversione ad Israele è un punto comune a tutti, e siccome i voti si contano, negli Usa sarà cruciale il suo ruolo nelle prossime elezioni presidenziali.

Pietro Molteni, 22 febbraio 2024

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