Esteri

“Putin adesso è più forte”. La sparata di Capuozzo gela lo studio

L’intervento dello storico inviato di guerra durante lo speciale di Quarta Repubblica sorprende tutti

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La giornata di ieri secondo la quasi totalità degli osservatori ha fatto emergere lo stato di debolezza in cui si troverebbe Vladimir Putin. Debolezza dovuta al fatto che il leader di Wagner, Yevgeny Prigozhin, sia riuscito senza troppi intoppi a mettere in piedi una rivolta con 25mila uomini riuscendo ad arrivare a 200 chilometri da Mosca. Una marcia poi interrotta dopo un accordo mediato dal leader bielorusso Aleksandr Lukashenko che ha scongiurato l’inizio di una vera e propria guerra civile.

Ma per Toni Capuozzo la versione del Putin ormai debole e al capolinea non è così granitica e scontata. Intervenendo allo speciale di Quarta Repubblica, condotto da Nicola Porro, lo storico inviato di guerra ha rotto la narrazione che fino a quel momento veniva data dagli altri ospiti presenti al dibattito: “Non vendiamo la pelle dell’orso prima di averlo catturato, Putin ha giocato molto bene, ha messo Prigozhin nelle condizioni di non nuocere. Ora probabilmente lo vedremo alla guida della Wagner in Africa, quella impegnata in Ucraina tornerà sotto il comando russo. Vedremo se al ministero della Difesa ci sarà ancora Shouigu”.

Arrivando poi a sostenere il beneficio che ne trae il presidente russo dal tentato golpe: “Se una cosa non ti uccide ti rafforza, Putin nel bene o nel male è più forte di 24 ore fa“. “Ma come è più forte?”, reagisce Porro. “Voglio capire, perché lo dici? Non è una polemica. Secondo me Putin ora è più debole…”, ribatte il conduttore. “Quella russa non è una democrazia dove contano i sondaggi”, spiega Capuozzo, “vince chi è più forte, e chi lo ha dimostrato oggi?”.

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