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L’uomo dimenticato (William Graham Sumner)

L'uomo dimenticato

Autore: William Graham Sumner

Il testo di oggi ha più di 150 anni ed è disponibile nella sua versione online sul sito dell’Istituto Bruno Leoni e s’intitola L’uomo dimenticato. Scritto nel 1883 dal filosofo, sociologo ed economista liberale William Graham Sumner (1840-1910) è un articolo contenuto all’interno di una più vasta opera, The Forgotten Man and Other Essays (corrected edition).

Mi è venuto in mente quando ho visto il nostro legislatore votare leggi, una dietro l’altra, con il massimo consenso parlamentare. I legislatori sono sempre riformisti, votano all’unanimità la legge contro il «Revenge porn», e quasi uniti la norma che obbliga a mettere un allarme anti-abbandono sui seggiolini delle auto. Sumner ci ricorda un principio base che conviene sempre tenere a mente sul modo con cui lavorano i politici: «Ogni volta che in una città scoppia una pestilenza come la febbre gialla, la nostra attenzione ne viene attratta in modo particolare e la nostra simpatia va tutta ai sofferenti. Se ci viene chiesto un contributo, rispondiamo prontamente. Eppure il numero di quanti ogni anno muoiono prematuramente a causa della tubercolosi supera notevolmente le morti per febbre gialla o per qualsiasi altra malattia analoga, e la sofferenza derivante dalla tubercolosi è assai maggiore. Questa pena, però, non ha mai costituito una questione pubblica, né è stata oggetto di dibattito nella società. Se da qualche parte si verifica un’inondazione, che è una calamità pubblica (e nel mondo civilizzato quasi ogni anno c’è una zona in cui avviene un’inondazione), l’attenzione generale ne viene attratta e si fanno appelli di ogni genere, ma in realtà le perdite dovute alle grandi inondazioni sono trascurabili rispetto a quelle causate dai cavalli in fuga, che prese singolarmente a mala pena sono menzionate nei giornali locali».

Cambiano i tempi e le malattie, ma le sue parole si potrebbero riprendere pari pari anche oggi. Ma il punto fondamentale è quando si cercano di risolvere queste supposte emergenze. A questo punto avviene il patatrac: «Quando A vede qualcosa che gli sembra sbagliato, qualcosa a causa del quale X sta soffrendo, A ne parla con B, e A e B, poi, propongono di far passare una legge che ponga rimedio al problema, e aiuti X. La loro legge si propone sempre di determinare cosa C dovrebbe fare per X o, nel migliore dei casi, ciò che A, B e C dovrebbero fare per X. Per quanto riguarda A e B che hanno ottenuto una legge per obbligarsi a fare a favore di X ciò che già erano disposti a fare non abbiamo nulla da dire, tranne che avrebbero fatto meglio a farlo senza nessuna legge. È la situazione di C che voglio prendere in considerazione. Voglio mostrarvi che tipo di uomo è. Lo chiamo l’Uomo Dimenticato, anche se forse non è un nome del tutto corretto. È quell’uomo al quale non pensa mai nessuno. È la vittima del riformatore, di chi avanza teorie sociali e del filantropo».

La nostra società è fatta di Uomini Dimenticati, altro che battaglia tra élite e popolo.

Nicola Porro, Il Giornale 7 aprile 2019

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