Politica

Quell’utile cinismo dietro il caso Almasri

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La recente notizia della scarcerazione di Almasri e il conseguente rimpatrio con tanto di volo di Stato, hanno infervorito gli animi dell’opposizione. La sinistra, infatti, come sappiamo, è da sempre incline al pugno duro nei confronti dei trafficanti di esseri umani, perdonate il sarcasmo, e giustamente, non ammette tiepidezza nei confronti di un alto rappresentante di tale scempio, dimenticandosi però di adottare lo stesso approccio anche con coloro che non si oppongono al mercato di migranti che attraversa il Mediterraneo, le Ong.

Ad ogni modo, questo presunto criminale internazionale, Najem Osama Almasri, capo della polizia libica e del centro di detenzione di Mitiga, sembra essere stato rilasciato dalla corte d’appello di Roma per un cavillo giudiziario. Vi sembrerà assurdo, ed effettivamente lo è. Possibile che un piccolo difetto procedurale non possa in qualche modo essere sanato davanti a delle accuse così gravi? E in realtà sembra che un modo ci fosse: sarebbe spettato al Ministro della Giustizia, ma Nordio, mentre Almasri era già sul Falcon di Stato, ha dichiarato che stava ancora valutando le carte.

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L’obiezione che l’opposizione fa a Meloni in merito a questa vicenda è questa: se dichiari guerra alla mafia, asserendo di voler inseguire i trafficanti di essere umani in tutto il globo terracqueo, appare paradossale poi una tale remissione con la scarcerazione, a maggior ragione se coniugata con un rimpatrio così esclusivo. Ci mancava solo la maglia della Juve in omaggio, scherza un parlamentare del Pd. Però l’opposizione fa finta di non capire che in realtà un contenzioso con la Libia sarebbe decisamente meno conveniente per l’Italia: in primis farebbe venir meno la collaborazione della Libia nella gestione delle partenze illegali.

Quindi se ciò che c’è dietro a questa faccenda fosse davvero una scelta politica ne deriverebbero degli interrogativi di difficile risposta ma di fondamentale importanza. Sarebbe giusto dimostrarsi remissivi nei confronti di una scarcerazione di un essere così abietto se fosse per l’interesse nazionale? Essere pragmatici a volte comporta un certo cinismo, e quando questo va a discapito della coscienza ne risulta sicuramente un compito sgradito, ma a volte è necessario per governare.

Massimiliano Bertagna, 24 gennaio 2025

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