Politica

“Questo clima mi preoccupa”. E Meloni si schiera con la polizia

L’incontro a Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati degli agenti. Il premier: “Contro di voi sistematica e ingiusta campagna denigratoria”

meloni polizia © BreizAtao tramite Canva.com

In una riunione svoltasi ieri a Palazzo Chigi, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato i sindacati di polizia. Un segnale chiaro a sostegno delle divise in un momento in cui “cè un clima che non mi piace e mi preoccupa”, di cui il premier si sente anche in parte colpevole: se attaccano le forze dell’ordine, è il ragionamento, “dipende dal fatto che c’è la necessità di attaccare la sottoscritta e questo governo”.

All’incontro, oltre a Meloni, erano presenti anche il vice Premier Antonio Tajani, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Una delegazione di primo piano, anche per dare l’immagine plastica di un esecutivo che – al netto di tutte le polemiche – non intende lasciare spazio a chi tenta di “delegittimare” gli uomini in divisa. Contro gli agenti, ribadisce Meloni, è in corso una “sistematica e ingiusta campagna denigratoria”.

Meloni ha espresso solidarietà nei confronti degli uomini e delle donne che servono nella Polizia di Stato, riconoscendo il loro coraggio e professionalità nel gestire efficacemente l’ordine pubblico e minimizzare gli incidenti, nonostante le sfide e gli attacchi fronteggiati. Il Ministro Piantedosi ha poi lodato l’eccezionale servizio svolto dagli agenti, evidenziando l’importanza del loro impegno quotidiano per la sicurezza della comunità. Il titolare del Viminale ha poi introdotto il “pacchetto sicurezza”, approvato in precedenza dal Consiglio dei Ministri e in attesa di revisione parlamentare, che mira a contrastare i reati contro l’ordine pubblico, in particolare quelli che colpiscono gli operatori di polizia.

Dal canto loro, i sindacati hanno sottolineato l’importanza di stabilire protocolli operativi efficienti per superare le difficoltà quotidiane incontrate dal personale. Si è parlato anche della necessità di miglioramenti contrattuali, inclusi il pagamento degli straordinari arretrati e l’avvio di negoziazioni per il rinnovo dei contratti e per una nuova previdenza. Meloni ha ricordato di non avere la “bacchetta magica”, ma parte degli straordinari arretrati – ha assicurato – verranno presto messi in pagamento. Il premier ha anche promesso una rapida convocazione di un tavolo per il rinnovo contrattuale.

Un tema particolarmente sensibile emerso riguarda la protezione legale per gli operatori di polizia. È stata evidenziata l’urgenza di garantire che le spese legali generate da azioni in servizio siano coperte dall’Amministrazione, limitando le richieste di rimborso solo in caso di condanne per reati dolosi. Questo per assicurare che gli operatori possano svolgere i loro doveri senza preoccuparsi di ritrovarsi indagati per aver sferrato una manganellata a uno studente particolarmente agitato.

“Non esiste solo il diritto a manifestare, che nessuno mette in discussione – ha ribadito il premier – Esiste anche il dovere di rispettare delle regole, ritenute conformi alla Costituzione, per ridurre il rischio di incidenti”. Protestare è sacrosanto, ma occorre farlo rispettando i dispositivi della questura: “Senza queste regole del gioco democratico si tratta di un altro gioco e chi pensa di spacciarlo come democratico sta barando”.

Franco Lodige, 7 marzo 2024

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