Società

Ramadan a scuola, ora i docenti attaccano il governo: “Noi aggrediti dallo Stato”

La lettera degli insegnanti dell’Iqbal Masih di Pioltello mette nel mirino il governo: “Ondata di odio generata da esponenti politici”

© maroke, seb_ra e pixelshot tramite Canva.com

Negli ultimi giorni si è parlato a lungo del caso della scuola di Pioltello e della sospensione delle lezioni il prossimo 10 aprile per celebrare la fine del Ramadan. Come promesso, il governo ha effettuato le verifiche del caso e ieri l’ufficio regionale scolastico per la Lombardia ha confermato: “Sulla base delle risultanze dell’accertamento ispettivo disposto dall’Usr per la Lombardia, sono state evidenziate talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d’istituto”. In altri termini, non poteva essere sancita la chiusura dell’istituto a prescindere dalle potenziali assenze, considerando la percentuale di studenti di fede musulmana si aggira attorno al 40 per cento. Ma questa non è stata l’unica notizia di giornata.

Dopo giorni di silenzio e di polemiche per la decisione di chiudere i battenti in occasione del Ramadan, i docenti dell’istituto meneghino hanno deciso di fornire la loro versione. Come riportato da primalamartesana.it, gli insegnanti hanno messo nero su bianco una lettera per fare sentire la loro voce e hanno tenuto a fare chiarezza sulla scelta assunta lo scorso maggio: “Come docenti dell’Istituto Comprensivo Iqbal Masih di Pioltello vogliamo esprimere la nostra indignazione per la strumentalizzazione di una scelta legittima, condivisibile o meno, votata all’unanimità dei docenti presenti nel maggio 2023 e accolta all’unanimità dal Consiglio di Istituto.  La scelta della Scuola nasce dall’analisi e dalla valutazione del contesto territoriale, sociale e culturale in cui è inserita, in periferia di Milano, con un’utenza multiculturale con predominanza araba e pakistana. Ci teniamo a sottolineare con forza che la nostra non è una scelta politica e prendiamo le distanze da ogni strumentalizzazione“.

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I docenti dell’Iqbal Masih ha chiesto di rispettare la scelta didattica di chiudere l’istituto in concomitanza con il Ramadan, ma non è tutto. Gli insegnanti hanno infatti puntato il dito contro lo Stato, senza lesinare stoccate al governo. I lavoratori della scuola si sono sentiti “offesi e maltrattati”, nonché “calpestati nei valori e nella dignità: “’Chi aggredisce un dipendente di una scuola aggredisce lo Stato’ ha dichiarato il Ministro Valditara poco tempo fa, ma da giorni ci sentiamo aggrediti e non tutelati dall’ondata di odio generata su stampa e social anche da parte di esponenti politici”. E ancora: “Lavoriamo da anni come Scuola ‘per non fare scappare gli italiani’, per non creare classi ghetto e per creare armonia ed interazione tra culture diverse, mai per annientare o sottomettere una cultura ad un’altra. Ci offendono certi commenti e ci feriscono perché lavoriamo ogni giorno nel rispetto dei valori costituzionali, perché cerchiamo di agire attraverso il nostro lavoro i principi di uguaglianza sostanziale e formale sanciti dall’art.3 della Costituzione”.

Gli insegnanti della scuola di Pioltello hanno ribadito che la chiusura è legata esclusivamente a una scelta didattica, politica e regione non c’entrano nulla. Da qui la richiesta di rispetto: “Chiediamo che si abbassino i toni, che si possa lavorare serenamente e che non sia necessario fuggire o districarsi tra telecamere e microfoni a caccia di qualche commento che faccia notizia. Lasciateci ‘fare scuola’!”. Una presa di posizione netta, rispettabile, ma che forse dovrebbe portare gli insegnanti a pensare di più ai risultati formativi. Come evidenziato dal ministro Valditara, l’Iqbal Masih ha dati enormemente inferiori rispetto a quelli della media lombarda: “Nonostante gli sforzi notevoli dei professori e del preside, il livello di competenze in italiano, di competenze con risultati deboli L1 e L2, nella scuola di Pioltello è, al termine della scuola media, il 50,5%, mentre invece la media lombarda è 33,3%. Il livello di competenze deboli in matematica è il 45%, contro un 35,4% della media lombarda. Invece le competenze di alto profilo sono il 49,6% in italiano e 66,7% la media lombarda, il 54% in matematica e il 64% invece la media lombarda”.

Massimo Balsamo, 21 marzo 2024

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