Politica

Reddito di cittadinanza, la fine dei furbetti dell’affitto

L’emendamento alla manovra porta una ventata di novità: la quota affitto versata direttamente al proprietario dell’immobile

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Sul reddito di cittadinanza, ognuno ha le proprie opinioni. Quella del governo è che sia ora di dargli un taglio, soprattutto al fine di evitare che uno strumento che avrebbe lo scopo di tutelare i soggetti più deboli si consolidi come regalia di Stato per nullafacenti di ogni genere. Di qui, le varie misure, contenute nella manovra, per l’esclusione dal beneficio di soggetti considerati abili al lavoro.

Ma sul “reddito” va registrata anche un’altra novità. Con un emendamento al disegno di legge di bilancio, si è disposto che venga erogata direttamente al proprietario dell’immobile la quota del sussidio (3.360 auro annui) destinata al pagamento del canone di locazione. La novità, proposta da Confedilizia, fa giustizia di una beffa che troppe volte si è aggiunta al danno. I proprietari, infatti, in molti casi non solo non ricevevano dagli inquilini gli importi dovuti, ma dovevano anche assistere all’utilizzo per altre finalità, da parte degli stessi inquilini, della parte del reddito di cittadinanza per legge dovuta ai locatori. Va dato atto al governo e alla maggioranza di aver posto fine a questa palese iniquità, che Confedilizia aveva segnalato – senza successo – anche al precedente esecutivo.

Per quanto riguarda l’affitto, naturalmente, c’è molto altro da fare. Come detto e ribadito, occorre ad esempio assicurare una maggiore tutela ai proprietari che concedono in locazione i loro immobili, che in tal modo svolgono una funzione economica e sociale fondamentale. E poiché molta parte del problema dell’insufficiente tutela non risiede nella normativa, bensì in prassi affermatesi nel corso degli anni, alcune modifiche legislative – come, ad esempio, l’affidamento delle esecuzioni anche a soggetti diversi dagli ufficiali giudiziari e la possibilità di avvalersi dell’assistenza delle guardie giurate – potrebbero agevolare il raggiungimento dell’obiettivo, con effetti benefici in termini di allargamento dell’offerta.

Questo e tanto di più andrebbe fatto in materia di affitto. Ma l’intervento sul reddito di cittadinanza è un primo, incoraggiante passo.

Giorgio Spaziani Testa, 23 dicembre 2022

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