La Ripartenza

Sallusti rivela: “Vogliono azzoppare Meloni. Tira una certa aria…”

Il direttore di Libero, che è stato “confessore” di Palamara, spiega: “Ho una certa esperienza di questo. E lo schema si sta ripetendo”

Nove mesi di governo Meloni, tante iniziative avviate e un bilancio (se pur positivo, in linea generale) che è ancora prematuro tracciare. Mentre molti si apprestano a dispensare frettolose e approssimative pagelle all’esecutivo, Alessandro Sallusti preferisce offrire una riflessione più accurata. Ad ampio raggio. “Credo che non sia neanche corretto giudicare quello che è successo in questi pochi mesi, perché questo governo è una grande novità, cioè avere in mente una maratona e non uno sprint”, ha spiegato ai nostri microfoni il direttore di Libero, intervenuto alla Ripartenza 2023 di Bari proprio per parlare di attualità politica. “La grande novità di questo governo è la sua stabilità politica e l’ambizione di durare cinque o addirittura dieci anni, quindi i bilanci si fanno alla fine”, ha aggiunto il popolare giornalista, puntando lo sguardo su una traiettoria più ampia.

Le recenti cronache, tuttavia, raccontano anche dei tentativi delle opposizioni di ostacolare questa “maratona”, talvolta utilizzando anche l’elemento giudiziario come strumento per attaccare l’avversario. A proposito di giustizia, Sallusti ci ha ricordato di aver raccolto le confessioni di Luca Palamara su un presunto “sistema” che avrebbe influenzato persino la politica. “Lui racconta una cosa: che il Sistema, a prescindere dai reati commessi o non commessi, si muove per azzoppare qualcuno. Questo sistema è un’intesa tra alcuni pm, alcune procure, alcuni giornalisti e alcuni partiti”, ha denunciato il direttore, paventando la possibile ripetizione di questo schema anche contro l’attuale governo. Del resto – ha aggiunto Sallusti – “questo governo o lo azzoppi seriamente nel primo anno oppure probabilmente non lo azzoppi più. Quindi aspettiamoci anche altri tentativi…”.

Infine, la bacchettata del direttore alla sinistra, che nel giro di nove mesi ha chiesto le dimissioni di quasi tutti i ministri. “Quando un’opposizione passa il proprio tempo a chiedere le dimensioni dei ministri vuol dire che non ha un progetto, perché quello di chiedere le dimissioni è un segno di debolezza politica. L’opposizione la fai sui contenuti, non sugli avvisi garanzie o sulle richieste di dimissioni. Questa è la prova che siamo di fronte a un’opposizione estremamente debole, ancora sotto choc per quello che è successo alle elezioni e che fa fatica a riorganizzarsi”.

Marco Leardi, 16 luglio 2023


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