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Salone del libro, scatta la censura comunista di Raimo

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Ho iniziato a fare l’editore nel 2008 all’età di 16 anni animato da una grandissima passione per la lettura, i libri e la scrittura, inizialmente con un’associazione culturale con sede in casa mia a Cesena e intestata a mia nonna (che purtroppo non c’è più) perché ero ancora minorenne. Nel corso degli anni attraverso il duro lavoro quotidiano, tanti sacrifici e l’amore per i libri, piano piano, giorno dopo giorno, l’attività editoriale è cresciuta grazie a persone straordinarie che ho incontrato nel mio percorso, in questi anni abbiamo dato alle stampe più di 500 libri, pubblicato con le nostre antologie circa 3000 autori, aperto due librerie.

Nel nostro catalogo ci sono autori di ogni area politica, nelle nostre librerie si trovano i libri di editori di qualsiasi schieramento, in dieci anni di attività – e i nostri autori possono testimoniarlo – non abbiamo mai censurato nessuno e scelto i manoscritti da pubblicare solo ed esclusivamente in base al valore del testo a prescindere da chi fosse l’autore. In parallelo, come sapete, ho iniziato ad occuparmi con sempre maggiore assiduità dello studio del pensiero conservatore in cui mi riconosco come idee e valori e più di recente del sovranismo per comprendere in cosa consista quest’area di pensiero. Così, in questi anni ho scritto alcuni libri su queste tematiche, numerosi articoli, girato l’Italia con centinaia di eventi e conferenze e sono intervenuto in varie trasmissioni televisive. Non ho mai nascosto le mie idee e i valori in cui credo ma ciò non mi ha impedito di avere sempre un confronto libero, aperto, rispettoso con chi la pensa diversamente da me basato sul rispetto delle idee reciproche e sui contenuti.

La mia sensibilità politico-culturale ha determinato la pubblicazione di libri ascrivibili al mondo conservatore, liberale, sovranista, popolare ma non ha impedito che trovassero spazio nel nostro catalogo autori con idee di tutt’altro genere perché ritengo che la cultura sia confronto, discussione e scambio di opinioni. Rigetto con tutto me stesso la volontà di alcuni pseudo intellettuali di arrogarsi il diritto di rappresentare e avere il monopolio della cultura che invece, piaccia o no, è un patrimonio di tutti gli italiani a prescindere dalle loro idee politiche.

Oggi con grande rammarico leggo che Christian Raimo, che fa parte del comitato editoriale del Salone del libro di Torino ed ha perciò un ruolo istituzionale nella principale fiera del libro italiana sostenuta anche dal Ministero per i beni e le attività culturali e dovrebbe rappresentare tutti gli editori iscritti alla fiera, scrive:

Le idee neofasciste, sovraniste sono la base per l’ideologia della forza maggioritaria di governo. Alessandro Giuli, Francesco Borgonovo, Adriano Scianca, Francesco Giubilei, etc… tutti i giorni in tv, sui giornali, con i loro libri sostengono un razzismo esplicito”.

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