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Se Draghi fallisce, pagherà chi l’ha sostenuto - Seconda parte

Ora, dopo il finto incarico di consultazione a tale Fico (il cui curriculum, prima di essere eletto nel parlamento, è: «responsabile dei camerieri di un albergo, guida turistica, importatore di tessuti dal Marocco, impiegato in un call center»), il PdR, anziché sciogliere le Camere e indire le elezioni – cosa che ha detto di non fare con motivazioni che offendono l’intelligenza di Giufà – ha deciso di ripercorrere i passi del suo predecessore. Tanto, mai gli si potrà chiedere conto delle proprie azioni: articolo 90 della Costituzione più bella del mondo. Della quale io mi vergogno.

Mi auguro che il loro fiuto non si fermi a pochi centimetri dal proprio naso, e Meloni, Salvini e, magari, Berlusconi non sostengano il futuro governo, sia esso guidato da Draghi o da altri. O, se l’avranno fatto, che sapranno prenderne le distanze quanto prima. Gli inevitabili errori di un governo di non eletti ricadranno tutti su chi quel governo avrà sostenuto. E al più tardi nel 2023, salvo altri golpe, si va ad elezioni.

Franco Battaglia, 8 febbraio 2021

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