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Si può amare l’ambiente senza essere “gretini”

La recensione del libro “Il chimico segreto” di Gianni Fochi

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Verrebbe da usare quello slogan abusato: “Bisogna educarli da piccoli”. Gianni Fochi lo sa bene, giacché da oltre trent’anni si dedica a divulgare per il pubblico d’ogni età la scienza, che è stata a lungo la sua professione nell’industria, al politecnico di Zurigo e poi professore alla Normale di Pisa: la chimica. Dopo alcuni saggi popolari, ora ha deciso di affidarsi a uno strumento diverso, quello narrativo.

La casa editrice Carmignani ha appena pubblicato un suo romanzo breve per i ragazzi di dodici-quindici anni: Il chimico segreto. La trama semplice e gradevole porta i giovani lettori a immedesimarsi nel protagonista: Jordie, un americano, coetaneo di Greta Thunberg, che parte da un’associazione ambientalista, di quelle “arrabbiate”, per poi via via accorgersi che la realtà è più complessa di certi slogan, e che anche per difendere l’ambiente occorrono conoscenze scientifiche approfondite. Siamo davanti a qualcosa di nuovo. Questo libro di Fochi può essere, sì, inquadrato nel genere del romanzo di formazione, come segnala uno dei due prefatori; ma, accanto alla maturazione affettiva, si sviluppa una consapevolezza graduale contro corrente rispetto ai mantra del pensiero unico.

La chimica è vista come la peste, il nemico, nella congrega in cui all’inizio Jordie s’impegna con una passione dovuta all’amore non solo per l’ambiente, ma anche a quello per Grace dai capelli rossi, una fanciulla ambientalista d’assalto, senza se e senza ma: quasi una gemella di Greta. Ma la “rossina” non lo degna d’uno sguardo: chissà se quella ragazza sotto sotto una femminilità ce l’ha. La fine non la diciamo, ma per i giovani lettori sarà una goduria.

Fochi si batte da una vita contro i pregiudizi antiscientifici, e il suo tratto è di non fermarsi alla notizia, ma al contrario di puntare a spargere semi di conoscenza, offrendo al pubblico la possibilità di capire e assimilare idee cui magari a scuola non si è prestata l’attenzione dovuta. A maggior ragione, visto il target di questo suo libretto, è molto probabile che i lettori conoscano le parole pH, osmosi, ossidi-di-carbonio e molte altre cui il linguaggio pubblicitario e politico ci ha abituato, ma che hanno una origine “chimica” che Fochi rivela.

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